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    “L’odio non mi appartiene”: l’emozionante monologo di Ilaria Cucchi a Propaganda Live | VIDEO

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 9 Apr. 2022 alle 11:09

    Il monologo di Ilaria Cucchi a Propaganda Live: “L’odio non mi appartiene”

    “L’odio non mi appartiene”: con un toccante monologo andato in scena a Propaganda Live, la trasmissione di La7 in onda nella prima serata di venerdì 9 aprile, Ilaria Cucchi ha riassunto in pochi minuti la vicenda del fratello Stefano, dopo le recenti condanne per omicidio preterintenzionale e per i depistaggi messi in atto da alcuni componenti dell’Arma dei Carabinieri subito dopo la morte del ragazzo.

    “Abbiamo vinto noi, abbiamo vinto tutti noi. Ha vinto lo Stato” ha esordito Ilaria Cucchi commentando le recenti sentenze prima di iniziare il suo monologo.

    “Stefano, te lo giuro, non finisce qui. Questo gli avevo detto davanti al suo cadavere. Non avevo la minima idea allora di cosa mi e ci aspettasse, ma qualsiasi cosa sarebbe successa, io sarei andata avanti” ha dichiarato Ilaria Cucchi.

    “Avevo totale fiducia nella giustizia, ho continuato ad averla, anche nei momenti più difficili, ma alla fine non è andata delusa. La rabbia e l’intima consapevolezza di essere dalla parte della ragione mi hanno dato la forza. Lunedì i responsabili della morte di Stefano sono stati definitivamente condannati per questo, dopo 15 gradi di giudizio, oltre 150 udienze”.

    “Da tutto questo io mi sento una superstite, insieme ai miei genitori e a Fabio (avvocato e compagno di Ilaria Cucchi n.d.r.). L’odio non mi appartiene, ne sono fiera. Sono ancora capace di distinguere tra i condannati di ieri, le loro responsabilità. Uno, uno solo continuerò a rispettare: il luogotenenete Colombo Labriola, che ha avuto il coraggio di dire la verità durante tutto il processo”.

    “Per tutti gli altri, freddi e compassati, sequestrati da un’idea malsana del prestigio dei gradi delle loro divise, spero tanto, per il bene dell’Arma, che vengano loro tolte. Lo dico da sorella del morto, ma soprattutto da cittadina che ritengo di essere a pieno titolo”.

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