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    Grenfell Tower, il ministro britannico dà la colpa alle vittime. L’avvocato della famiglia Gottardi: “Gravissimo”

    Il ministro Jacob Rees-Mogg e le due vittime italiane, Marco Gottardi e Gloria Trevisan
    Di TPI
    Pubblicato il 6 Nov. 2019 alle 17:20

    Stanno suscitando forti polemiche le dichiarazioni del ministro britannico per i Rapporti con il Parlamento, Jacob Rees-Mogg, sull’incendio della Grenfell Tower di Londra. Secondo il ministro, le vittime del rogo non hanno avuto il “buonsenso” di scappare, violando l’ordine imposto dai Vigili del Fuoco di rimanere barricati nel proprio appartamento.

    Nel rogo, avvenuto il 13 giugno 2017, morirono 72 persone, tra cui gli italiani Marco Gottardi e Gloria Trevisan, rispettivamente di 28 e 27 anni.   Giannino Gottardi, il padre di Marco, ha incaricato l’avvocato Fabio Pinelli di assumere tutte le iniziative di tutela ritenute opportune, in qualsiasi sede, contro le dichiarazioni del ministro Rees-Mogg (che nel frattempo si è scusato).

    “Si tratta di affermazioni gravissime, lesive della memoria delle vittime, che stravolgono in evidente malafede la realtà degli eventi”, dichiara l’avvocato Pinelli. “Marco e Gloria hanno perso la vita per l’assurda e inconcepibile carenza sotto il profilo della tutela della sicurezza e dei presidi anti-incendio dell’edificio che abitavano, oltreché per la manifesta inadeguatezza dell’Autorità britannica di pubblica sicurezza, che si è dimostrata incapace di gestire un efficace piano di evacuazione dell’immobile attinto dalle fiamme”.

    “Affermare, al cospetto di tale evidenza, che Marco Gottardi e Gloria Trevisan siano responsabili del proprio decesso, perché non avrebbero avuto il ‘buonsenso’ di disattendere un ordine impartitogli dall’Autorità che gestiva i soccorsi, è fatto così grave da non meritare ulteriore commento”, prosegue l’avvocato. “Abbiamo pertanto ritenuto opportuno trasmettere una formale richiesta di tutela, per via diplomatica, al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, finalizzata ad ottenere una pubblica censura delle così odiose esternazioni del Ministro del Governo britannico, offensive della memoria di cittadini italiani vittime di questa tragedia”.

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