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    Coronavirus, la 17enne di Codogno che racconta la quarantena su Twitter: “Sono turbata, per strada si respira un’aria triste”

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 24 Feb. 2020 alle 12:46 Aggiornato il 24 Feb. 2020 alle 13:06

    Storia di Giulia, la 17enne di Codogno che racconta la quarantena su Twitter

    Nel corso degli ultimi giorni è spuntato sui social un testimone particolare dell’epidemia di coronavirus in Italia, che riporta fedelmente quanto sta avvenendo a Codogno, epicentro del focolaio italiano, dove vive. Si chiama Giulia, ha compiuto 17 anni sabato 22 febbraio e, a partire dal primo contagio registrato venerdì scorso, sta aggiornando i suoi contatti Twitter su quanto avviene a scuola e in città.

    I suoi messaggi non sono passati inosservati, e l’account di Giulia ha cominciato ad acquisire visibilità grazie al programma Propaganda Live, che durante la puntata di venerdì ne ha trasmessi alcuni in diretta. Nel giro di tre giorni, la giovane “reporter” ha raggiunto oltre 4mila follower su Twitter.

    “Domani doveva venire una mia amica di torino a casa mia per il mio compleanno, aveva già preso i biglietti del treno, e non viene più”, è uno dei primi tweet diffuso dalle 17enne a poche ore dal suo compleanno.

    “Prima eravamo abbastanza tranquilli in classe, adesso sono arrivate le telecamere, i prof sono preoccupati, c’è la polizia fuori da scuola…”, scrive ancora Giulia mentre si trova a scuola.

    Oggi, lunedì 24 febbraio, la situazione è cambiata e Giulia ha diffuso le immagini delle file che si sono create all’ingresso dei supermercati e delle farmacie presi d’assalto a Codogno, mentre la scuola è chiusa e lei è costretta a rimanere in casa.

    “Io sono la prima a non essere preoccupata per il coronavirus (lo sono solo per i miei nonni). io sono scossa per il fatto che il mio paese sia l’epicentro di questo virus e per il fatto di essere in quarantena, che non è proprio una vacanza come alcuni mi dicono”, scrive ancora la studentessa in quarantena.

    Sono turbata perché per strada si respira un’aria triste“.

    Intanto, le autorità sanitarie sono ancora alla ricerca del “paziente zero”, che ha involontariamente diffuso il coronavirus in Italia contagiando le prime persone e dando il via all’epidemia. A Albettone (Vicenza), ci sarebbe un agricoltore 60enne, frequentatore dei bar di Vo’ Eugeno, uno dei paesi focolaio del virus e in isolamento, che era stato a Codogno e in altri centri del Lodigiano nelle scorse settimane. Proprio questa unione tra i due fulcri dell’epidemia spinge a credere che l’uomo, che adesso presenta tosse e sintomi influenzali, possa essere il paziente che ha portato l’epidemia dalla Lombardia al Veneto, ma si attendono i risultati del tampone.

    I casi accertati di coronavirus in Italia sono finora 219. I morti sono in totale: l’ultimo, stamattina, è un uomo di 84 anni ricoverato a Bergamo. E mentre il governo – dopo aver varato un decreto legge per il contenimento dell’emergenza – predica calma alla popolazione, il panico in alcune città è palpabile: la paura del contagio ha fatto prendere d’assalto i supermercati. Nel mondo le vittime sono oltre 2.400

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