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    Genova: è morta Camilla Canepa, la 18enne colpita da trombosi dopo il vaccino AstraZeneca

    Credit: Peerapon Boonyakiat/SOPA Images via ZUMA Wire
    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 10 Giu. 2021 alle 18:57 Aggiornato il 11 Giu. 2021 alle 07:04

    È morta Camilla Canepa, la ragazza di 18anni di Sestri Levante ricoverata al Policlinico San Martino di Genova colpita da trombosi, che il 25 maggio scorso aveva partecipato all’open day per la vaccinazione anti Covid con AstraZeneca.

    La sindaca di Sestri Levante, Valentina Ghio, scrive sui social: “Purtroppo, poche ore fa, Sestri Levante è stata colpita da un lutto che mai avremmo voluto vivere. L’Amministrazione Comunale e tutta la città si stringono intorno alla famiglia della ragazza scomparsa oggi. In questo momento di dolore esprimo tutto il mio affetto e la mia vicinanza ai familiari di Camilla. Abbiamo deciso di annullare tutti gli appuntamenti del Festival Andersen previsti per oggi. Riposa in pace Camilla”.

    A nulla sono valsi i due interventi chirurgici. Domenica la giovane era stata sottoposta a un intervento di neuroradiologia interventistica per rimuovere meccanicamente il trombo e successivamente era intervenuta l’equipe neurochirurgica per un intervento volto ad alleviare la pressione intracranica derivante dall’emorragia.

    L’ospedale di Genova aveva anche comunicato di aver attivato la procedura di segnalazione all’Aifa ai fini della farmacovigilanza, nella quale sono stati indicati anche i farmaci assunti dopo la vaccinazione.

    La 18enne si era vaccinata volontariamente il 25 maggio 2021 nella Asl di residenza con vaccino AstraZeneca nel corso di un open day. Il 3 giugno si era recata in pronto soccorso accusando cefalea e fotofobia. È stata sottoposta ad esami: tac cerebrale ed esame neurologico entrambi negativi. Era stata dimessa con la raccomandazione di ripetere gli esami ematici dopo 15 giorni. Il 5 giugno era tornata in pronto soccorso con deficit motori a un emi-lato. Sottoposta a Tac cerebrale con esito emorragico, è stata immediatamente trasferita alla Neurochirurgia del San Martino, dove è stata sottoposta a due interventi chirurgici.

    AstraZeneca ai giovani: gli open day, il parere degli esperti e la decisione del Cts

    Attualmente l’agenzia del farmaco italiana (Aifa) e il ministero della Salute raccomandano la somministrazione del siero agli over 60 anche se Ema, l’agenzia europea, ha disposto la somministrazione dai 18 anni in su. Austria e Danimarca hanno eliminato il vaccino, gli Stati Uniti non l’hanno mai autorizzato, in Francia e Germania le limitazioni sono in vigore.

    In Italia oggi il Comitato Tecnico Scientifico (Cts) si esprime in merito all’utilizzo del vaccino anti-Covid di AstraZeneca per i giovani dai 18 anni in su, a seguito di casi di trombosi rare verificatisi in alcune giovani donne. Al momento, alcune Regioni hanno cancellato gli open day con il vaccino di Oxford.

    Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, sul caso della 18enne colpita da trombosi aveva commentato: “È stato giusto segnalare il caso rapidamente agli enti competenti per la farmacovigilanza ma le trombosi possono essere causate anche dalla somministrazione contemporanea di altri farmaci – prosegue Bassetti – ora io il caso della ragazza non lo conosco a fondo anche se è gestito qui nell’ospedale dove lavoro, ma potrebbero esserci altri farmaci coinvolti. Quando ci si vaccina contro il Covid, il medico deve essere informato se si assumono terapie specifiche”.

    L’infettivologo ricorda come “la pillola anticoncezionale ha avuto 200 eventi trombotici ogni milione di donne vaccinate e non mi pare che nessuna donna ha pensato di rinunciarci – osserva – il trattamento con l’eparima ha fatto registrare 5mila eventi trombotici su 1 milioni di dosi di eparina somministrate. Il vaccino anti-Covid a vettore virale come quello AstraZeneca o J&J ha fatto registrate 6 casi per milione di vaccinati”. “Ora andrà capito cosa ha scatenato le trombosi dei seni cavernosi sono sempre molto gravi – conclude Bassetti – ma serve un’indagine accurata anche per stabilire la presenza di malformazioni, se il vaccino anti-Covid ha amplificato una risposta che però si sarebbe verificata lo stesso e il vaccino non c’entra nulla. Sarà la farmacovigilanza a dirci se questo è un evento correlato con il vaccino AstraZeneca”.

    Le nuove valutazioni potrebbero portare a dei limiti di non fattibilità sotto i 30 o i 40 anni, come ha anche spiegato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, “mentre una revisione non la farei sopra i 50 anni, perché il rapporto tra rischi e benefici è indubbiamente, anche con la circolazione attuale, a favore del beneficio”. Anche se in Italia il vaccino di AstraZeneca è “già preferenzialmente raccomandato per i soggetti sopra i 60 anni di età”, come ha ricordato il coordinatore del Cts Franco Locatelli, molte regioni si sono mosse in ordine sparso, e continuano a farlo.

    L’Asl Napoli 2 oggi ha revocato l’open day programmato per domani sera con Astrazeneca a tutti i residenti di oltre 18 anni, senza prenotazione.

    “Il 7 aprile – ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, al question time al Senato – il ministero con circolare ha raccomandato l’uso preferenziale del vaccino AstraZeneca agli over-60 e Aifa ha ribadito che il profilo beneficio-rischio è più favorevole all’aumento dell’età. Queste valutazioni saranno sicuramente considerate nel prossimo parere del Cts. Tutti i vaccini sono però sicuri ed efficaci e la campagna nel nostro Paese ha superato i 40 mln di dosi “.

    Intanto Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, sottolinea che “In questo momento chi ha fatto la prima dose con un vaccino è bene che faccia la seconda dose con lo stesso vaccino. Ciò perché quelle che sono state le prove sperimentali che hanno portato all’approvazione di questi vaccini sono state fatte sulla somministrazione di due dosi per lo stesso vaccino, e hanno dimostrato adeguate condizioni di sicurezza e di protezione”.

    In Sicilia invece torna l’iniziativa da oggi a domenica 13 giugno per i cittadini dai 18 anni in su, che non presentano fragilità, che potranno vaccinarsi su base volontaria senza prenotazione con AstraZeneca e Johnson & Johnson.

    Nel Lazio sono aperte da le prenotazioni per un open week over 18 Astrazeneca con vaccinazioni da oggi a domenica 13 giugno con ticket virtuale su app ufirst. Sempre meno, in Abruzzo, gli ‘open day’ per i vaccini contro il Covid-19, ma per questioni organizzative e logistiche.

    In Friuli Venezia Giulia, ha ricordato il presidente Massimiliano Fedriga, non sono stati organizzati ‘Astra-day’ dedicati ai giovani, e Luca Zaia, presidente del Veneto, ha rivendicato la scelta della sua regione di non somministrare più i vaccini a vettore virale (Astrazeneca e J&J) sotto i 60 anni. Nelle Marche non ci sono stati Astra-Days per i giovani: la scorsa settimana la Regione ha organizzato dei Vax Days per i maturandi ma con il vaccino Pfizer, mentre in Puglia da tempo non si fanno più prime dosi con AstraZeneca, ma solo seconde, perché ci sono oltre 300mila richiami da fare.

    La Sardegna prosegue sulla strada già intrapresa: non utilizzare Astrazeneca fuori dalle fasce d’età previste, nemmeno in occasione degli Astra day che sono stati dedicati, nell’Isola, alla somministrazione di seconde dosi per il personale scolastico che sarà impegnato negli esami di maturità. “Sulla base dei dati pubblicati su Science ad aprile riferiti al Regno Unito, è emerso che il rischio di complicazioni gravi di questo vaccino, come la trombosi associata a trombocitopenia, tra i 20 e 29 anni era di 1,1 per 100.000, mentre il rischio di avere una forma grave di Covid per quella fascia d’età va da 0,8 a 6,9 per 100.000”, spiega l’immunologo Giuseppe Remuzzi.

    Ecco perché l’Ema, continua, “ha scelto di non sconsigliare le somministrazioni per genere o fasce d’eta’, lasciando la decisione ai singoli Stati, in base alle loro esigenze”. L’Italia aveva deciso di aggiornare il bugiardino e gli avvisi raccomandati dall’Ema, consigliando il vaccino sopra i 60 anni d’età “sulla base delle attuali evidenze, tenuto conto del basso rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico a fronte dell’elevata mortalita’ da COVID-19 nelle fasce di eta’ più avanzate”.

    Leggi anche: Caos AstraZeneca, si cambia ancora: ora il Cts esclude i giovani (ma molti di loro l’hanno già fatto)

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