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    Festa della Repubblica: torna la parata del 2 giugno dopo due anni di stop a causa della pandemia

    Credit: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

    In Ucraina il conflitto imperversa ormai da 99 giorni e in Italia il presidente Mattarella non invita gli ambasciatori di Russia e Bielorussia alle celebrazioni per il 2 giugno: “Le conseguenze della guerra riguardano tutti”

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 2 Giu. 2022 alle 09:23 Aggiornato il 2 Giu. 2022 alle 09:34

    Dopo 2 anni di stop per il Covid torna la parata del 2 giugno per la festa della Repubblica. Per la prima volta partecipano i rappresentanti della sanità. La giornata è iniziata con una cerimonia all’Altare della Patria con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Poco lontano annunciato un sit in antimilitarista.

    Il presidente Mattarella compie un gesto politico importante: non ha invitato gli ambasciatori di Russia e Bielorussia al ricevimento del Corpo diplomatico e ribadendo che il nostro Paese è impegnato “nella ricerca di vie di uscita dal conflitto”. Ricerca, ricorda il sottosegretario Gabrielli a Matteo Salvini, che “non spetta ai leader di partito ma ai leader di governo”.

    “La Repubblica è impegnata a costruire condizioni di pace e le sue Forze Armate, sulla base dei mandati affidati da Governo e Parlamento, concorrono a questo compito”, dice il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, in occasione del 2 Giugno.

    “La pace – sottolinea – non si impone da sola ma è frutto della volontà e dell’impegno concreto degli uomini e degli Stati. Una pace basata sul rispetto delle persone e della loro dignità, dei confini territoriali, dello stato di diritto, della sovranità democratica; una pace basata sull’utilizzo della diplomazia come mezzo di risoluzione delle crisi tra Nazioni; una pace basata sul rispetto dei diritti umani”.

    “L’Italia e tutta la comunità internazionale, hanno un ruolo centrale nel favorire il dialogo. Dobbiamo farlo uniti, insieme. La nostra esperienza ci ha mostrato come si possa costruire una convivenza stabile e duratura, anche all’indomani di conflitti sanguinosi. Lo ribadiamo oggi mentre siamo a fianco dell’aggredita Ucraina”, sottolinea ancora.

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