Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    Due detenuti evadono da Rebibbia segando le sbarre della cella e calandosi con una corda

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 4 Giu. 2020 alle 10:01 Aggiornato il 4 Giu. 2020 alle 10:09

    Due detenuti evadono da Rebibbia segando le sbarre della cella e calandosi con una corda

    Due detenuti sono evasi dal carcere di Rebibbia, a Roma, calandosi dal muro di cinta con una corda ed eludendo la vigilanza. L’allarme è scattato poco prima delle 12. Gli evasi sono il 40enne Davad Zukanovic, nato a Olbia, e del 46enne di origine croata Lil Ahmetovic, entrambi di etnia rom. Erano in carcere per reati contro il patrimonio e la pubblica amministrazione.

    Secondo le prime informazioni riportate dall’Ansa, i due detenuti avrebbero segato le sbarre della cella e si sarebbero calati nel cortile con una corda per poi scavalcare il muro di cinta. La polizia sta indagando su quanto accaduto, mentre sono in corso ricerche della polizia in particolare nei campi rom, nelle stazioni e negli aeroporti.

    Per il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo, l’evasione di due detenuti da Rebibbia “evidenzia tutta la fragilità del sistema carcerario”. “Abbiamo bisogno che si presti la giusta attenzione al sistema carcerario italiano che fa acqua da tutte le parti – aggiunge Di Giacomo -, per prima cosa lo Stato deve riprendere il controllo delle carceri che al momento sono senza dubbio sotto il controllo dei delinquenti e delle organizzazioni criminali”.

    “Due detenuti rumeni sono fuggiti dopo avere scavalcato il muro di cinta, usando una manichetta dell’acqua, favoriti dal probabile mancato funzionamento del sistema anti-scavalcamento e dal fatto che non ci sono le sentinelle della Polizia Penitenziaria sul muro di cinta”, denuncia Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE). “Questa evasione è la conseguenza dello smantellamento delle politiche di sicurezza dei penitenziari e delle carenze di organico della Polizia Penitenziaria, che ha 7mila agenti in meno”. Lo scorso 28 maggio, il SAPPE aveva indirizzato ai vertici dell’Amministrazione penitenziaria nazionale e del Lazio una nota proprio sulle criticità della Casa di reclusione di Rebibbia.

    Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha commentato la vicenda attaccando il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, a due settimane dalla mozione di sfiducia del centrodestra nei confronti del ministro respinta in Senato. “Due detenuti sarebbero evasi da Rebibbia. Sarebbero due nomadi. Però sicuramente Bonafede non ne sa nulla, e non è colpa sua. Colpa di Babbo Natale…”, ha detto. “Dopo le rivolte e le scarcerazioni dei mafiosi, ora le evasioni notturne. Ma non ditelo a Bonafede che sennò si offende”.

     

    Leggi anche: Mistero sulla morte di un 40enne rom nel carcere di Rebibbia, la famiglia: “Sia fatta chiarezza”

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version