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    Doppio femminicidio a Modena: ”Madre e figlia ridotte alla fame, costrette a mangiare uova avariate”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 15 Giu. 2022 alle 20:40

    Doppio femminicidio a Modena: ”Madre e figlia ridotte alla fame, costrette a mangiare uova avariate”

    Erano ridotte alla fame le due donne, madre e figlia, uccise dal marito della prima lunedì scorso, alla vigilia dell’udienza per la separazione. Lo afferma l’avvocata Annalisa Tironi, che assisteva la 47enne Gabriela Trandafir.

    Poco prima di essere uccisa insieme alla figlia Renata, 22 anni, in provincia di Modena, la donna aveva incontrato la sua legale per discutere dell’imminente udienza di separazione. “Era contenta”, ha detto l’avvocata a La Repubblica, ricordando le difficoltà che le due donne avevano incontrato nel denunciare l’uomo che le avrebbe poi uccise, l’imprenditore edile, ormai in pensione, Salvatore Montefusco.

    All’edizione bolognese del quotidiano, Tironi ha raccontato che il 69enne aveva ridotto “letteralmente” alla fame le due donne, costrette una volta a cucinare uova avariate, sentendosi poi male. Montefusco aveva poi allontanare l’ambulanza che era stata chiamata, costringendo la sorella di Trandafir ad avvertire nuovamente i soccorsi. Sempre alla sorella, la vittima era stata costretta a rivolgersi per chiedere denaro, dopo aver venduto i suoi oggetti in oro. In un’altra occasione, quando era andata a visitarla in Veneto per lo scorso Natale, la 47enne si era detta convinta che il marito le avesse montato un dispositivo per controllarla, che poi venne effettivamente scoperto a bordo della sua auto.

    Già lo scorso luglio la donna aveva denunciato Montefusco per maltrattamenti, con un’integrazione il mese successivo, seguita a dicembre da un’altra denuncia. La figlia Renata aveva a sua volta denunciato l’uomo due volte ad aprile e maggio. in entrambi i procedimenti penali scaturiti dalle denunce, la procura di Modena aveva però chiesto l’archiviazione. Nel primo caso per maltrattamenti, l’udienza di fronte al giudice per le indagine preliminari si sarebbe dovuta tenere ieri. Il gip ha dovuto però disporre il rinvio per legittimo impedimento, dal momento che l’uomo si trova in carcere per aver ucciso le due donne.

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