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    Delitto di Garlasco, il consulente della famiglia Poggi: “Ora i Dna di tutti, o fra qualche anno rischia di spuntare un Ignoto 3”

    La richiesta della famiglia in vista del maxi incidente probatorio

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 4 Giu. 2025 alle 11:00

    In vista del max incidente probatorio disposto dalla gip di Pavia, in programma tra due settimane, il consulente della famiglia Poggi, Marzio Capra, ha chiesto di estendere i prelievi di Dna a tutti coloro che hanno avuto a che fare con il delitto di Garlasco. Il gip ha infatti stabilito che verrà acquisito il dna delle gemelle Paola e Stefania Cappa, cugine della vittima, quello dell’amico di Alberto Stasi, Marco Panzarasa, e quello degli amici di Marco Poggi e Andrea Sempio (qui il suo profilo), Mattia Capra e Roberto Freddi, oltre a quello di un altro amico, Alessandro Biasibetti.

    A questi, però, il genetista forense che assiste la famiglia Poggi vorrebbe aggiungere tutti quei profili, dai medici legali, ai biologi, ai genetisti, che in passato hanno maneggiato i reperti inerenti all’omicidio di Chiara Poggi, per “evitare di trovarci fra anni con un possibile ‘Ignoto 3’ o ‘Ignoto 4’ che è semplicemente il Dna di un vecchio perito o carabiniere del Ris, oppure il mio che ho partecipato agli accertamenti. Nel frattempo, la famiglia Poggi, attraverso i legali Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, ha denunciato la “assillante campagna diffamatoria da parte di organi di informazione e social, che non sta purtroppo risparmiando nemmeno la amata Chiara”.

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