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    Decarbonizzazione del trasporto aereo, Marco Troncone (AdR) a Tpi: “Primo aeroporto a zero emissioni entro il 2030” | VIDEO

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 21 Set. 2022 alle 21:08 Aggiornato il 22 Set. 2022 alle 10:12

    Marco Troncone (AdR) a Tpi: “Primo aeroporto a zero emissioni entro il 2030”

    La transizione ecologica del trasporto aereo è possibile, il percorso per realizzarla è lungo ma i primi segnali potrebbero arrivare già a partire dal 2030 coinvolgendo le parti in causa verso la giusta direzione. Questo il messaggio di Marco Troncone, amministratore delegato di Aeroporti di Roma, lanciato oggi a Tpi a margine del primo congresso annuale sul Patto per la decarbonizzazione del trasporto aereo, promosso dall’Osservatorio di Aeroporti di Roma che raggruppa player industriali, stakeholder istituzionali, associazioni, rappresentanti del mondo accademico con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica, del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e dell’Enac.

    Un Patto che poggia le basi sullo studio effettuato dal Dipartimento Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, presentato durante il congresso che si è svolto presso il Terminal 5 dell’Aeroporto di Fiumicino. Proprio alla luce delle evidenze scientifiche, assicura Troncone, la transizione appare una strada percorribile. “L’obiettivo principale del patto è quello di definire un percorso scientifico e credibile su cui allineare tutti gli operatori che concorrono alla transizione del settore e la parte politica verso quello che secondo la scienza è possibile. Siamo di fronte a un settore che può diventare pienamente compatibile con l’ambiente al più tardi entro il 2050. Bisogna farlo con onestà intellettuale, dicendo che l’impatto del trasporto aereo potrebbe addirittura aumentare nei prossimi due o tre anni, ma che per questo è necessario definire la strada che ci porterà a raggiungere il target zero emissioni e motivare anche le policy di supporto alla transizione”.

    Una transizione complessa, ammette l’ad di Adr, che vede come soluzione a portata di  mano e centrale “l’utilizzo e il ricorso a biocarbunanti sostenibili di origine biologica, e in prospettiva carburanti di origine sintetica”. Sul lungo termine potrebbero entrare nello scenario anche aeromobili diversi da quelli che conosciamo adesso, a produzione elettrica o a idrogeno, ma per i primi prototipi bisognerà attendere il 2040. Per il momento la soluzione “sono i biocarburanti ed è su questo che il tavolo è allineato e concorde nel motivare anche la parte politica”.

    Sull’esecutivo che si formerà dopo le prossime elezioni e sulla possibilità che la nuova agenda di governo rallenti processi di transizione già avviati, Troncone è cauto, e afferma che “qualsiasi parte politica vedrà al centro la lotta al cambiamento climatico”. Non vi è dunque secondo il manager pericolo che la transizione venga ostacolata perché “la questione è globale e non dipende dai comparti politici, dunque è necessario essere sicuri che ci sia un’agenda globale allineata, che grandi realtà industriali e potenze economiche mondiali, le grandi realtà emittenti come Usa, Cina ed Europa siano allineate”. “La vera sfida è quella più che guardare alle esperienze nazionali”, dichiara.

    Aeroporti a zero emissioni? Sarà possibile vederli entro il 2030, mentre “per le emissioni zero degli aeromobili bisognerà attendere il 2050”. E sul rischio che i costi della transizione ecologica del comparto aereo ricadano sui viaggiatori, l’ad di AdR ammette che “il carburante sostenibile oggi ha un costo circa tre volte superiore a quello tradizionale”. “Questo pesa sui costi delle linee aeree e degli operatori, potrebbe essere scaricato sul costo dei biglietti con un impatto sulla domanda e sull’accessibilità del trasporto aereo, per questo è necessario che entrino in campo policy di supporto per scongiurare il pericolo, e che il costo della transizione sia insomma ripartito tra tutti gli attori”, conclude Troncone.

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