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    Pagava 16enni per fare sesso: la cuoca di un centro per minori di Roma è nei guai

    Credit: Google
    Di Maria Elena Gottarelli
    Pubblicato il 6 Mag. 2019 alle 07:16

    Una storia dai contorni scabrosi tenuta sotto silenzio per anni. La cuoca 34enne di un centro di accoglienza per minori del frusinate (Roma) è indagata per induzione alla prostituzione minorile. Abbindolava i ragazzini immigrati del centro, perlopiù minorenni e con un futuro incerto, e ne abusava sessualmente portandoli, se necessario, in stanze a pagamento.

    Gli adolescenti adescati dalla cuoca ciociara -tre sono quelli confermati- hanno fra i 14 e i 17 anni e ricevevano dei regali in cambio delle loro prestazioni sessuali. I favori consistevano perlopiù in paghette, vestiti e vecchi telefonini, riporta Il Messaggero.

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    Il caso è uscito per la prima volta nel 2015, quando un collega dell’imputata a “La Casa di Tom” (una struttura convenzionata con dieci ospiti) aveva denunciato delle confidenze di un residente alla direzione. Mohamed, 16enne di origini egiziane, gli aveva infatti confidato: “Ho una storia con un’operatrice. Se non ci credi guarda la foto”.

    Immediatamente convocata dalla direzione, la cuoca non ha negato l’accaduto, anche perché la foto portata come prova dal ragazzino era inequivocabile. La donna ha così spiegato che si trattava di una storia iniziata da un mese, giurando di non avere mai pagato Mohamed e di avergli semmai fatto qualche regalo, “delle gentilezze”.

    In seguito a dei disordini all’interno del centro dovuti alle gelosie reciproche degli altri giovani residenti, la cuoca è stata definitivamente allontanata, ma non ha mai interrotto la sua attività di predatrice.

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    Gli incontri con Mohamed sono infatti continuati fuori dal centro di accoglienza, spesso e volentieri nello stesso albergo dove lei lo portava già in precedenza. Messa al corrente della situazione, la responsabile della struttura ha così deciso di allontanare anche il ragazzo e di farlo trasferire in un altro centro.

    È stato solo allora che altre verità sono venute a galla. “In particolare mi veniva riferito, come peraltro confermato da una foto girata su WhatsApp e scattata presumibilmente in albergo che la stessa aveva avuto intimità con un altro ospite, un ragazzo egiziano nato nel 1997 ospite della nostra struttura fino a febbraio 2015”, chiarisce la direttrice al Messaggero.

    Contattato dal V dipartimento del Campidoglio, il 16enne ha confermato i fatti: “Avevo una relazione con un’operatrice, la cuoca”, ha raccontato. La procura ha inquadrato il “rapporto” come induzione alla prostituzione minorile.

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