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    Roma, vicino lo sgombero di Casapound: Raggi annuncia “novità”

    Veduta esterna della sede occupata da Casapound a Roma, in via Napoleone III. Immagine di repertorio. Credit: ANSA/ALESSANDRO DI MEO
    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 28 Lug. 2021 alle 18:58 Aggiornato il 28 Lug. 2021 alle 19:04

    L’ormai storica sede di CasaPound Italia in via Napoleone III, a Roma, potrebbe essere sgomberata dopo 18 anni di occupazione da parte del movimento di estrema destra. È quanto emerso, secondo fonti citate dall’agenzia di stampa Adnkronos, dalla riunione di oggi, mercoledì 28 luglio 2021, tra la sindaca di Roma, Virginia Raggi, e il Prefetto della capitale, Matteo Piantedosi.

    L’indiscrezione per ora non trova conferme ufficiali, ma la prima cittadina ha annunciato sui social “bellissime novità per Roma” dopo l’incontro in Prefettura.

    La procedura di sgombero del palazzo sito nel quartiere Esquilino, nel centro della capitale, era iniziata nel luglio del 2019, quando il Demanio aveva reclamato lo stabile occupato dal 2003 e la stessa sindaca Raggi si era recata di persona a sollecitare la rimozione della scritta in marmo posta sulla facciata dell’edificio.

    La Corte dei Conti, per quanto riguarda l’occupazione di CasaPound Italia, ha calcolato un danno erariale di almeno 4,6 milioni per omessa disponibilità del bene e mancato pagamento delle imposte, copertura delle spese e riscossione dei canoni da parte del Demanio e del Ministero dell’Istruzione, a cui appartiene l’edificio.

    L’anno scorso, a giugno, la Digos aveva notificato a CasaPound un provvedimento di sequestro dell’immobile, contestando ai “fascisti del terzo millennio” il reato di occupazione abusiva. Allora, il portavoce del movimento della tartaruga frecciata, Simone Di Stefano, aveva smentito l’imminenza dello sgombero.

    Raggi aveva sollecitato gli allora ministri di Economia e Difesa, Roberto Gualtieri e Lorenzo Guerini, a procedere con l’esecuzione dei provvedimenti per sgomberare le occupazioni illecite da parte di CasaPound Italia di due stabili, quello nel quartiere Esquilino e l’altro a Ostia, in Via delle Baleniere, di proprietà dell’Aeronautica e anch’esso tutt’ora occupato.

    Se confermato, lo sgombero del palazzo di via Napoleone III sarebbe il secondo attuato in pochi mesi ai danni di movimenti di estrema destra a Roma, dopo l’allontanamento degli occupanti di Forza Nuova dai locali di proprietà dell’Ater siti in Via Taranto, avvenuto nel novembre scorso.

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