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    Cosenza, vicepreside fa coprire i jeans strappati di una studentessa con lo scotch: “Inadeguati al contesto”

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 28 Mag. 2022 alle 12:38 Aggiornato il 28 Mag. 2022 alle 12:42

    La vicepreside del liceo Lucrezia della Valle di Cosenza ha fatto coprire con dello scotch i jeans strappati di una studentessa. La vicenda è stata denunciata sui social dal Fronte della Gioventù comunista. “Stamattina in una scuola di Cosenza, una ragazza è andata a scuola indossando questi jeans, (dei normalissimi jeans strappati) e la vicepreside ha deciso di coprire gli strappi dei suoi jeans con dei pezzi di scotch, definendoli “poco decorosi” e “inadeguati al contesto scolastico”, si legge nel post. Gli studenti hanno poi organizzato un flash mob davanti all’istituto. L’evento non ha raccolto tante adesioni, a detta degli organizzatori anche a causa di una circolare che minacciava provvedimenti agli alunni che si fossero assentati a scuola.

    Ma le ragazze che hanno preso parte al flash mob hanno indossato provocatoriamente jeans con del nastro adesivo e mostrato lo striscione: “Il vostro decoro è violenza e repressione, no alla scuola dei padroni”.  “L’abbigliamento di una ragazza non può essere determinato da un presunto ‘Dress Code’ della scuola, che in primis non è riportato in alcun documento legale, e che nega il diritto di ogni persona di esprimere sé stessa anche con il suo modo di vestire. Riteniamo totalmente vergognosi atti di questo genere che, a detta di diversi studenti e studentesse dell’istituto, già si sarebbero ripetuti svariate volte, e che sono il frutto di cio’ che sta diventando oggi la scuola pubblica”, continua il messaggio condiviso dal Fronte della Gioventù comunista su Facebook. “La competizione tra i vari istituti, sempre più simili ad aziende che hanno come loro capi i vari dirigenti scolastici, porta ognuno di essi a volere apparire all’esterno come “scuola d’elite” con studenti perfetti, imponendo loro norme assurde come questa”.

    Anche il Comune della città ha censurato l’operato della scuola. “Cosa s’intende per buon senso o decoro nell’abbigliamento e, soprattutto, chi lo stabilisce? Per quale motivo – aggiungono – ragazzi e ragazze dovrebbero vestirsi a scuola in maniera diversa da come si vestono nella quotidianità?”, hanno dichiarato Rosi Caligiuri e Maria Pia Funaro, rispettivamente segretaria del Pd cittadino e vicesindaca della città.

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