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    Coronavirus, il caso Verona: il 95 per cento delle persone non è stato contagiato

    Nella città veneta effettuata una ricerca epidemiologica su un campione rappresentativo della popolazione. Infette 10 persone su circa 1.500

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 19 Mag. 2020 alle 14:19 Aggiornato il 19 Mag. 2020 alle 15:21

    Coronavirus, i numeri di Verona

    L’Italia che prova ad uscire dall’emergenza Coronavirus si trova ora a fare i conti con una grande mole di dati che in qualche modo possono raccontare l’impatto dell’epidemia sulla popolazione, la diffusione e l’evoluzione del contagio, e il rapporto tra casi più o meno gravi, in piccole e grandi aree del Paese. In questo senso risultano particolarmente significativi i risultati di una ricerca epidemiologica effettuata nelle ultime settimane a Verona che ha dimostrato come il capoluogo di provincia veneto sia una città a basso rischio infezione, con appena lo 0,7 per cento di positivi asintomatici e quasi il 95 per cento di cittadini mai entrati in contatto con il SARS CoV2.

    Il lavoro (promosso dall’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria in collaborazione con Comune di Verona, l’Ulss Scaligera 9, Azienda ospedaliero universitaria integrata e Ateneo veronese) ha avuto come obiettivo quello di determinare per la prima volta in Italia la distribuzione del nuovo Coronavirus in una città di medie dimensioni. Per la ricerca “Comune di Verona 2020” è stato individuato un campione rappresentativo della popolazione dei 235mila abitanti. Sono oltre 1.500 i veronesi (1.515) che dal 24 aprile hanno aderito all’invito di partecipare volontariamente allo studio. Nella ricerca  sono state rappresentate tutte le fasce di età, con ben 96 minorenni e 29 ultra novantenni.

    Coronavirus a Verona, i dati della ricerca

    Nel dettaglio, i risultati parlano di 10 soggetti asintomatici positivi al tampone, quindi infetti (pari al 0,7 per cento del totale e corrispondenti nella
    popolazione generale a 1.645 veronesi) verosimilmente in grado di infettare. Per altri 68 cittadini, il 4,5 per cento del campione, il tampone è stato negativo ma sono stati rilevati anticorpi IgA/IgG positivi (basandoci su questo dato 10.575 veronesi avrebbero contratto il virus nelle settimane scorse). Infine per 1.437 soggetti sono risultati tampone e anticorpi negativi. In questo caso si tratta del 94,8 per cento delle persone (facendo una proporzione sarebbero 222.730 nella popolazione veronese).

    “I risultati incoraggianti emersi dallo studio indicano che a Verona attualmente è presente un basso rischio di infezione grazie al comportamento virtuoso dei cittadini veronesi che hanno in maggioranza rispettato il periodo di lockdown”, hanno commentato i due coordinatori dello studio, Carlo Pomari, responsabile della Pneumologia dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, e il biostatistico Massimo Guerriero.

    Ovviamente i numeri incoraggianti non devono far abbassare l’attenzione sulla prevenzione. Il dato di oltre 1.600 veronesi attualmente potenzialmente infettivi ricorda che il rischio di nuovi focolai persiste. Ma lo 0,7 per cento consente comunque di ritornare a una relativa normalità, ovviamente rispettando in maniera rigorosa tutte le misure di contenimento del contagio. Per quanto riguarda infine quel 95 per cento che non è mai entrato in contatto con il Covid-19 gli autori della ricerca sottolineano la necessità di “non farci trovare impreparati nei confronti di un’eventuale nuova ondata di infezioni in autunno”.

    L’età media dei positivi al tampone è risultata essere 53 anni. Invece 44 anni tra coloro che hanno avuto tampone positivo in passato.

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