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    Coronavirus, tra i sintomi più comuni anche la perdita totale di gusto e olfatto

    Credits: EPA/Mariscal
    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 17 Mar. 2020 alle 17:09 Aggiornato il 17 Mar. 2020 alle 17:12

     

    Coronavirus, tra i sintomi più comuni la perdita totale di gusto e olfatto

    Da tre mesi a questa parte, in Italia e nel resto del mondo, non si parla d’altro e quindi ormai tutti sanno che i sintomi più comuni del Coronavirus sono febbre, tosse e insufficienza respiratoria: tuttavia, secondo molti medici, tantissimi pazienti presentano anche una perdita totale di gusto e olfatto che si prolunga per diversi giorni. A dichiararlo è stato il dottor Hendrik Streeck, virologo di Bonn che si sta occupando di studiare la diffusione del Covid-19 nell’area di Heinsberg, la cittadina del Land Nordreno-Vestfalia che rappresenta il focolaio maggiore in Germania.

    In un’intervista alla Frankfurter Allgemeine, il medico ha sottolineato di aver riscontrato questi sintomi in moltissimi pazienti positivi al Coronavirus. “Di quasi tutte le persone infette – ha dichiarato Streeck – a cui abbiamo fatto domande, circa un centinaio, almeno i due terzi hanno riferito di aver perso il senso dell’olfatto e del gusto per più giorni”. Non si tratta, però, di una semplice attenuazione dei sensi, ma di una vera e propria perdita: “Addirittura – ha continuato il dottore – una madre non è stata in grado di percepire l’odore del pannolino sporco del suo bambino. Altri non sentivano più l’odore del loro shampoo e il cibo iniziava a non sapere più di nulla”.

    Ma in quale momento del contagio da Coronavirus appaiono questi sintomi? A questa domanda, Streeck non ha saputo dare una risposta certa: “Ma insorgono – ha precisato – subito dopo l’infezione”. Alla perdita di gusto e olfatto, tuttavia, in molti casi si associa un altro sintomo di cui inizialmente non si è parlato molto: la diarrea. Ciò significa, dunque, che “il tratto gastrointestinale possa essere attaccato, anche se non lo sappiamo con certezza. Quello che sappiamo è che il virus penetra nella sua cellula ospite attraverso il recettore ACE-2: molte cellule tissutali hanno questo recettore e quindi potrebbero essere attaccate”.

    Sintomi del genere sono stati rilevati nei giorni scorsi anche sui pazienti italiani, come precisato anche dai medici dell’Istituto superiore di sanità nel corso delle varie conferenze stampa. Al Corriere della Sera Massimo Galli, ordinario di Malattie infettive all’Università degli Studi di Milano e primario del reparto di Malattie infettive III dell’Ospedale Sacco, ha precisato che la perdita di olfatto e gusto “è un sintomo che compare verso la fine dell’infezione, quando il paziente sta guarendo. Sicuramente non si tratta di un segno iniziale”.

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