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    Coronavirus, Gucci riapre lo stabilimento di Scandicci grazie anche alla consulenza del virologo Roberto Burioni

    Il brand ha annunciato che a partire da lunedì 20 aprile si riaprono le porte del laboratorio di progettazione e realizzazione di prototipi e campioni per pelletteria e calzature

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 19 Apr. 2020 alle 15:53

    Coronavirus: Gucci riapre grazie anche alla consulenza del virologo Burioni

    Gucci riparte anche grazie a Roberto Burioni: il noto virologo, infatti, ha offerto la sua consulenza al marchio di moda, che a partire da lunedì 20 aprile, riaprirà il laboratorio di progettazione e realizzazione di prototipi e campioni per pelletteria e calzature, che si trova a Scandicci, in provincia di Firenze. Ad annunciare la riapertura del laboratorio è stato lo stesso brand attraverso una nota nella quale specifica che “La riapertura avverrà sulla base delle disposizioni governative del 10 aprile e a seguito di un accordo appena raggiunto con i sindacati per rafforzare ulteriormente il protocollo di sicurezza del 15 marzo scorso, grazie anche alla consulenza del virologo Roberto Burioni dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano”.

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    La ripresa delle attività riguarderà un numero ristretto degli addetti che lavorano nel laboratorio di Scandicci. “Dall’inizio di questa emergenza – ha affermato il presidente e ceo di Gucci Marco Bizzarri al Corriere della Sera – prima ancora che si parlasse ufficialmente di pandemia, la salute delle persone è stata al centro di tutte le decisioni che abbiamo preso. La salute di tutti noi era, è, e resterà sempre l’assoluta priorità di Gucci. Dopo un’attenta riflessione abbiamo preso la decisione di riaprire la prototipia di ArtLab, in accordo con le organizzazioni sindacali e garantendo il massimo livello di sicurezza e con tutte le precauzioni necessarie, definite con l’aiuto di scienziati di comprovata competenza. Questo ci permetterà di gettare le basi per una più ampia riapertura delle nostre sedi produttive e il riavvio della filiera del made in Italy, quando consentito”.

    L’apertura è dettata anche dalla necessità di rimettere in moto un comparto, quello della moda, che rischia di essere uno dei più colpiti dalla crisi economica derivante dalla pandemia di Coronavirus. Gucci nelle scorse settimane si è contraddistinto nella lotta al Covid-19 non solo con diverse donazioni indirizzate alla Protezione Civile e all’Oms, ma anche realizzando oltre un milione di mascherine e più di 50mila paia di tute mediche per conto della regione Toscana.

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