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    Coronavirus, Ats di Bergamo pagherà 15mila euro una consulenza legale per “accertare le responsabilità”

    Medici Credits: ANSA

    L’Ats ha ingaggiato un avvocato per porre quesiti sul caso Alzano, sulle Rsa e sui medici di base. Costerà 3mila euro a domanda

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 29 Apr. 2020 alle 13:48 Aggiornato il 29 Apr. 2020 alle 13:58

    La provincia di Bergamo, da sola, raccoglie oltre il 30 per cento dei decessi da Coronavirus in Italia. È la provincia più colpita dalla pandemia e le famiglie delle vittime, come i comuni cittadini, si chiedono a questo punto di chi siano le responsabilità di questa tragedia sanitaria. Hanno sbagliato le direzioni sanitarie? La politica? Oppure semplicemente era tutto imprevedibile? Se lo domanda anche l’Agenzia per la tutela della Salute (Ats) di Bergamo, che si sta preparando dal punto di vista legale. L’Ats ha infatti incaricato un avvocato per rispondere giuridicamente rispetto alla gestione dell’emergenza. Il direttore sanitario Massimo Giupponi ha assegnato la consulenza ad Angelo Capelli, già consigliere regionale e segretario provinciale del Pdl, nonché relatore della riforma della sanità approvata dalla Lombardia in era Maroni. Il compenso per cinque domande? 15.758 euro. Ovvero 3.151 euro a quesito (qui la delibera dell’Ats).

    La finalità della consulenza, come si legge nella delibera, è “verificare la correttezza delle azioni poste in essere dai soggetti a vario titolo coinvolti gestione dell’emergenza in ambito provinciale e la fondatezza di eventuali responsabilità, specie di natura civile e amministrativa, ipotizzabili a loro carico e a danno dell’Agenzia, nonché al fine di valutare la sussistenza delle responsabilità civili evocate da più parti in capo all’Ats di Bergamo“. Cioè, valutare se ci siano stati errori e chi li abbia commessi.

    Cinque saranno i punti chiave per l’avvocato. 1. La responsabilità nella gestione dell’emergenza Covid all’ospedale di Alzano. 2. La gestione dell’emergenza in altre strutture sanitarie pubbliche e private. 3. La gestione nelle Rsa, in particolare sull’uso di mascherine e altri dpi. 4. Il ruolo dei medici di base, anche qui con un occhio sui dpi.5. La gestione all’interno dell’Ats stessa. Per ognuno di questi punti, la consulenza dovrà valutare possibili responsabilità della stessa Ats e di tutti gli altri soggetti coinvolti. Dagli ospedali, al governo centrale.

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