Il caso della scomparsa di Cinzia Pinna, la ragazza di 33 anni della quale si sono perse le tracce dalla sera dell’11 settembre a Palau, in Gallura, si è scoperto essere in realtà un nuovo caso di femminicidio, l’ennesimo in Italia. Emanuele Ragnedda, imprenditore che appartiene a una famiglia che produce vino d’eccellenza, ha infatti confessato l’omicidio della donna: lo rivela l’Adkronos. Successivamente, proprio su indicazione del reo confesso, è stato trovato il cadavere di Cinzia Pinna, ritrovato in un casolare tra Arzachena e Palau.
#Palau. Scomparsa Cinzia #Pinna: l’imprenditore del vino Emanuele Ragnedda starebbe confessando il delitto e dove avrebbe nascosto il corpo.#Tg1 Roberta Ferrari pic.twitter.com/ho2LbNIh8n
— Tg1 (@Tg1Rai) September 24, 2025
L’uomo, che si trova in stato di fermo, secondo quanto rivelato da La Nuova Sardegna avrebbe tentato la fuga a bordo di un piccolo gommone dal porto di Cannigione. Ragnedda, che era armato, si era poi successivamente rifugiato a casa dei genitori. Emanuele Ragnedda è accusato di omicidio e occultamento di cadavere mentre un suo amico, un milanese di 26 anni, è indagato per occultamento di cadavere. Ancora non è chiaro ciò che è accaduto la sera in cui Cinzia Pinna è scomparsa. Gli inquirenti sono risaliti all’uomo grazie alle telecamere di videosorveglianza in cui si vede la donna salire sull’automobile di un uomo: secondo gli investigatori quella vettura apparteneva proprio a Emanuele Ragnedda.