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    Caso Regeni, il gup chiede nuove ricerche dei quattro agenti egiziani

    Credit: Ansa foto
    Di Sofia Gadici
    Pubblicato il 10 Gen. 2022 alle 08:19 Aggiornato il 10 Gen. 2022 alle 15:45

    Nuova tappa per il processo contro gli assassini di Giulio Regeni con il gup di Roma, Roberto Ranazzi, che ha chiesto nuove ricerche, affidate ai Ros, da effettuare sia in Italia che in Egitto per accertare il luogo di residenza e di lavoro dei quattro agenti dei servizi segreti egiziani accusati dell’omicidio del ricercatore italiano.

    Il giudice, inoltre, ha chiesto al governo di attivarsi con l’Egitto per verificare se vi siano margini per un’interlocuzione con Il Cairo. La nuova udienza del processo è stata fissata per l’11 aprile: in quella data, infatti, verrà verificato l’esito degli accertamenti richiesti oggi dal gup.

    Il gup si trovava ad agire dopo che un suo collega aveva già disposto il giudizio. Lo scorso 14 ottobre però la terza Corte d’Assise di Roma aveva dichiarato nullo il decreto perché era impossibile aprire il processo senza la notifica della consegna degli atti ai quattro imputati. La notifica non è stata effettuata perché l’Egitto non ha mai comunicato i domicili dei quattro agenti.

    Giulio Regeni è stato ucciso nel 2016, per arrivare al processo i genitori del ricercatore italiano lanciano un appello : “Noi non ci arrendiamo, questo è certo. Sentiamo ogni giorno, sempre di più, la solidarietà, la forza dei cittadini, di quelli che noi chiamiamo il popolo giallo. Ma abbiamo bisogno – hanno detto Paola e Claudio Regeni – di sentire la voce e vedere le azioni delle nostre istituzioni. È possibile che il nostro governo, la nostra intelligence, un Paese importante come l’Italia, non riesca ad avere quattro indirizzi dall’Egitto? Non possiamo crederci”.

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