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    Caso Genovese, le rivelazioni del bodyguard in tv: “Ecco cosa ho visto in quella casa”

    Di Cristina Migliaccio
    Pubblicato il 30 Nov. 2020 alle 09:33 Aggiornato il 30 Nov. 2020 alle 16:07

    Il bodyguard incastra Alberto Genovese: “Mi vergogno di aver lavorato in un posto così”

    Ospite a Live – Non è la D’Urso, il bodyguard di Alberto Genovese, presente alla festa in cui l’ex amministratore delegato di Facile.it è stato accusato di aver stuprato una ragazza di 18 anni, ha raccontato quello che è accaduto quella sera: in genere le feste si svolgevano nel lussuoso attico dell’imprenditore, in piazza di Santa Maria Beltrade a Milano, ma per il bodyguard Diego quella era la prima volta. Era arrivato alla festa nel primo pomeriggio: “Sono arrivato alle sedici circa e ho lavorato fino alle due e mezzo di notte, quando sono entrato era tutto tranquillo. La festa probabilmente era iniziata alle dodici e c’era un po’ di gente che ballava, saltava, diciamo una decina di persone. Col passare del tempo sono arrivati altri invitati e ho contato una trentina di donne e otto uomini al massimo, tutte ragazze giovani e belle”, ha spiegato alla D’Urso.

    Anche il bodyguard è sotto indagine e specifica: “Non posso parlare della presenza di droga, ma dico solo che alcune persone si appartavano in posto particolare e poi ho scoperto che c’era un piatto con della polvere bianca dentro. Il mio ruolo era quello di curare lui e gli invitati, chiudere la porta, era un lavoro molto facile, persone tranquille, perbene, solo che andavano a drogarsi”. Poi Diego ha continuato: “Il mio servizio terminava alle 22, eravamo circa tre gli addetti alla sicurezza, ma ci hanno chiesto di rimanere fino a tarda notte, alle due e mezzo. Genovese l’ho visto fino a mezzanotte, mentre scendeva e saliva al piano superiori con ragazze e amici, poi non è più tornato. A un certo punto so che è venuta la Polizia per il rumore, ma non so chi l’abbia mandata via, non l’ho vista arrivare”. Infine il bodyguard ha concluso dicendo: “Mi vergogno di aver lavorato in posto del genere: ho due sorelle. E se fosse accaduto a loro?”.

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