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    Carlo Freccero attacca i media italiani: “Così i tg tentano di convincere le persone ad accettare la guerra” | VIDEO

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 4 Mag. 2022 alle 17:03 Aggiornato il 4 Mag. 2022 alle 17:14

    “La guerra non piace e non può piacere a nessuno, per questo per renderla accettabile e accettata è necessaria sostituire l’informazione con la propaganda”: lo ha dichiarato il massmediologo Carlo Freccero nel corso del suo intervento a Pace proibita, la serata-evento di Michele Santoro contro “l’esaltazione delle armi come soluzione della guerra in Ucraina“, durante il quale l’ex direttore di Rai 2 ha spiegato, e criticato, il modo in cui vengono confezionati i tg che si occupano del conflitto ucraino. L’intervento, disturbato da problemi di collegamento, è stato quindi ricaricato e proposto integralmente sul canale Youtube di Michele Santoro.

    “La prima vittima è il contraddittorio – spiega Freccero – se qualcuno parla contro la guerra logicamente avrà ragione e per questo non può andare in onda l’inviato che dissente, come l’inviato Rai da Mosca, Marc Innaro”.

    “Quando la realtà degli eventi contraddice lo schieramento ufficiale dei buoni o dei cattivi, anche la realtà e gli eventi devono essere ‘aggiustati’ o celati”.

    “Ho seguito con attenzione analitica il Tg1 delle ultime settimane e vorrei fare alcune considerazioni” spiega Freccero che poi sottolinea: “La prima cosa che viene notata è lo stravolgimento della scaletta: la notizia diventa pressoché unicamente quella della guerra e tutte le altre notizie sono poste al servizio di questa notizia principale”.

    Il telegiornale diretto da Monica Maggioni, secondo Freccero, “supera la gerarchia delle notizie e i titoli di testa, per immettere lo spettatore nella guerra con la copertina, l’evento capace di emozionare il pubblico: un tg immersivo”.

    Secondo l’esperto questo “esperimento”, durato circa tre settimane, si è tramutato in un calo di ascolti per il telegiornale, che ha obbligato il tg ad adottare “uno schema più tradizionale”.

    Carlo Freccero sottolinea come anche le notizie di cronaca non siano mai casuali, ma frutto di una scelta accurata mirata a normalizzare la guerra.

    Il massmediologo, quindi, sottolinea la mancanza di contesto storico nel raccontare la guerra in Ucraina e conclude che questa “tv del dolore dovrebbero convincerci ad accettare la guerra”. Secondo Freccero, però, “tutto questo non sembra funzionare, perché la gente, come dimostrano i sondaggi non vuole la guerra”.

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