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    Carabiniere ucciso a Roma, il gip: “Il collega del vicebrigadiere era con l’uomo derubato un’ora prima della chiamata al 112”

    Il Gip Chiara Gallo ha disposto il carcere per i due cittadini americani

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 29 Lug. 2019 alle 15:25 Aggiornato il 30 Lug. 2019 alle 12:28

    Carabiniere ucciso a Roma, i dettagli dell’ordinanza del gip

    Sul carabiniere ucciso a Roma, Mario Cerciello Rega, che ha perso la vita lo scorso venerdì, rimangono ancora da chiarire molti punti. Secondo quanto si legge nell’ordinanza del gip della Capitale, Chiara Gallo, Andrea Varriale era in piazza Mastai già un’ora prima della telefonata al 112 di Sergio Brugiatelli. È nella piazza che è stato identificato il mediatore dei pusher che poi denuncerà il furto dello zaino. Il dettaglio emerge dall’ordinanza con cui il gip della Capitale, Chiara Gallo, ha convalidato l’arresto dei due giovani americani accusati dell’omicidio del carabiniere.

    > L’inseguimento e 11 colpi di baionetta: cosa sappiamo finora sull’omicidio del carabiniere

    “Dall’annotazione del carabiniere Varriale emerge che poco tempo prima di ricevere l’incarico di effettuare l’operazione in abiti civili, alle ore 1,19, era intervenuto in piazza Mastai su ordine del maresciallo Pasquale Sansone che gli riferiva di trovarsi sul posto insieme ad altri operanti per la ricerca di un soggetto che si era sottratto all’identificazione dandosi alla fuga dopo aver consegnato ai militari un involucro di colore bianco contenente una compressa di tachipirina”, si legge in un passaggio dell’ordinanza con la quale Gallo ha confermato il carcere per Gabriel Christian Natale-Hjorth e Finnegan Lee Elder. I due diciannovenni erano in vacanza a Roma.

    “Sul posto veniva identificato Sergio B. che riferiva di essere stato vittima di un borseggio operato da due persone che dopo il furto si allontanavano a piedi in direzione lungotevere altezza ponte Garibaldi. Precisava inoltre che all’interno della borsa che gli avevano asportato era presente il suo cellulare documenti ed altri effetti personali. Al momento gli operanti invitavano Sergio B. a sporgere denuncia presso un qualsiasi ufficio di polizia e riprendevano il normale servizio”, continua la giudice.

    Le ultime parole del carabiniere

    “Mi hanno accoltellato”, sono le ultime parole pronunciate dal vicebrigadiere ad Andrea Varriale. “Mario urlava ‘fermati’ al ragazzo che lo colpiva”, ha riferito il collega di Cerciello Rega, “mentre quelli fuggivano, lui perdeva sangue”. Le frasi sono contenute nella convalida del fermo disposta dal gip della Capitale. Secondo il decreto di convalida, l’autore del delitto sarebbe Elder. Natale-Hjorth, invece, avrebbe poi nascosto il coltello nel controsoffitto della camera del Visconti Meridien, hotel nel quale i due soggiornavano.

    “Nessuno dei due indagati ha dimostrato di aver compreso la gravità delle conseguenze delle proprie condotte, mostrando un’immaturità eccessiva anche rispetto alla giovane età e al grado di violenza che connota le condotte di entrambi”, scrive il Gip. “Testimoniano la totale assenza di autocontrollo e capacità critica evidenziandone la pericolosità sociale”.

    I due “erano alla ricerca di sostanze stupefacenti nel corso della serata ed entrambi avevano bevuto alcol”. E, queste circostanze, valutate insieme alle condotte, “testimoniano incapacità critica dei due coindagati” e rivelano una “elevata pericolosità sociale”.

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