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    Le Iene accusano Burioni di conflitto d’interessi sul Covid. Lui si difende: “Bugie evidenti, si è passato il segno”

    Al centro del presunto conflitto d'interessi la questione degli anticorpi monoclonali come possibile soluzione contro il Coronavirus, ma anche il tema dei vaccini. La difesa del virologo: "Non c'è alcun conflitto"

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 10 Giu. 2020 alle 10:59 Aggiornato il 10 Giu. 2020 alle 11:27

    Le Iene accusano Burioni di conflitto d’interessi. Lui si difende: “Bugie evidenti, si è passato il segno”

    Un servizio della trasmissione di Mediaset Le Iene ha affrontato la questione del presunto conflitto d’interessi sul Covid da parte di Roberto Burioni, portando il virologo a pubblicare un lungo post in cui smentisce questa ipotesi. Il presunto conflitto di interessi riguarda in primo luogo il possibile uso gli anticorpi monoclonali come possibile soluzione contro il Coronavirus. Anticorpi di cui Burioni ha spesso parlato durante gli interventi televisivi degli ultimi mesi, soprattutto durante la trasmissione Che tempo che fa condotta da Fabio Fazio. Un secondo punto invece riguarda il tema dei vaccini e della collaborazione di Burioni con case farmaceutiche che li producono.

    Il servizio de Le Iene

    Le Iene, partendo dalla posizione del Codacons, evidenziano che Burioni avrebbe depositato nel corso degli anni, insieme all’azienda farmaceutica Pomona, dei brevetti sugli anticorpi monoclonali contro vari tipi di virus influenzali e non, ricavandone – questa è la tesi dell’associazione per la tutela dei consumatori – anche un guadagno economico (ipotesi smentita con forza dal virologo): da qui il rischio di un conflitto d’interessi quando discute di questi anticorpi in televisione come possibile cura per il Covid-19.

    A sostenere la tesi di un rischio di conflitto d’interessi è Carlo Rienzi, presidente del Codacons. “Se un medico, o consulente scientifico, vuole dare dei consigli non deve essere finanziariamente o economicamente implicato in erogazione di denaro da parte di chi produce, perché non ci può essere serenità”, ha dichiarato Rienzi a Le Iene.

    Il servizio, realizzato da Alessandro Politi, ricorda le frasi di Burioni pronunciate a Che tempo che fa quando si parlava della cura con il plasma dei pazienti guariti dal Coronavirus. “Il plasma delle persone guarite è disponibile in piccola quantità ovviamente, non è che possiamo svenare i guariti”, aveva detto il virologo. “Noi siamo capaci di fare questi sieri, tra virgolette, artificialmente in laboratorio: si chiamano anticorpi monoclonali umani: è una speranza nuova che si apre”, aveva aggiunto. “Questi plasmi non sono un farmaco ideale, sono difficili e costosissimi da preparare“, spiegava in un’altra puntata. Le Iene, invece, citano esperti che sembrano evidenziare il contrario: cioè che le cure col plasma sarebbero meno costose degli anticorpi monoclonali.

    Una seconda questione sollevata dal Codacons riguarda invece il tema dei vaccini e alcune collaborazioni di Burioni con case farmaceutiche che li producono. Questo – secondo il Codacons – crea un conflitto d’interessi nascosto. “Quando noi vedevamo tutte queste prese di posizione a favore dei vaccini, siamo andati a cercare e abbiamo scoperto che questo Burioni aveva partecipato a convegni con fondazioni finanziate dalle case farmaceutiche proprio sui vaccini”, dice Carlo Rienzi.”Se tu da una casa farmaceutica hai avuto una somma di denaro, c’è un sospetto”.

    La replica di Burioni

    L’ipotesi di un potenziale conflitto d’interessi sul Covid-19 è stata smentita da Burioni. “Non ho alcun conflitto di interesse per quanto riguarda Covid-19”, ha scritto il virologo nel post su Facebook in cui risponde al servizio che – aggiunge – “ha scelto come fonte per crocifiggermi il Codacons, che da anni mi perseguita”. Nonostante nei giorni scorsi il virologo avesse annunciato l’intenzione di ritirarsi in silenzio stampa, ora si dice “costretto a ritardare la mia scomparsa dai media e dai social per fornire alcune precisazioni”.

    “Produrre anticorpi monoclonali umani è il mio lavoro dal momento della mia laurea”, spiega il virologo. “Ne ho prodotti tanti, ma nessuno di questi è di mia proprietà. La gran parte sono di Pomona Ricerca, una azienda con la quale collaboro proficuamente da molti anni e della quale sono da molti anni consulente scientifico. Ovvio che qualunque opportunità di collaborazione scientifica venga rimandata alla mia valutazione. Nessuno di questi anticorpi monoclonali è in commercio (sono tutti in una fase molto precoce di sviluppo) e non lo saranno ancora per almeno 10 anni; soprattutto nessuno di questi monoclonali è (purtroppo) diretto contro Covid-19. Quindi se gli anticorpi monoclonali contro Covid-19 si dimostreranno utili, io (così come Pomona Ricerca), non ne trarrò alcun beneficio economico”.

    “Se il plasma funziona o se funzionano gli anticorpi monoclonali contro Covid-19, se servono le mascherine o non servono, se si usano o non si usano i disinfettanti o i farmaci, a me non cambia niente dal punto di vista economico”, sottolinea Burioni. “Immaginare il plasma come alternativo agli anticorpi monoclonali vuole dire non sapere di cosa si parla”.

    Sui vaccini, Burioni spiega che la relazione con la Fondazione Lorenzini “si è concretizzata nella collaborazione per la stesura di un quaderno sulla esitazione vaccinale uscito con il Sole 24 ore scritto insieme a una serie di autorevoli colleghi per la quale ho emesso regolare fattura di 1500 euro”. “Immaginare – aggiunge – che questo costituisca conflitto di interesse richiede uno sforzo notevole di immaginazione”.

    Burioni sostiene che quelle del servizio sono “bugie evidenti“. “Questa volta si è passato il segno”, scrive, sottolineando di essersi rivolto a un legale per far valere le sue ragioni. “Spero che questo trattamento, fatto di bugie e di insinuazioni, sia di monito a qualunque scienziato voglia nel futuro impegnarsi a informare correttamente le persone”, conclude. “Non vi dico a presto perché a presto non sarà. State attenti e prendete ancora le precauzioni. L’epidemia sta passando ma meglio riprendere la nostra vita normale con prudenza ancora per qualche settimana”.

    Leggi anche: 1. L’Oms ritratta: “Gli asintomatici possono trasmettere il Coronavirus” /2. Burioni, Capua & Co: quanto guadagnano i virologi per le varie ospitate in tv

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