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    Storia del piccolo Luigi, il neonato abbandonato a Bari in una chiesa e che l’intera città vuole adottare

    Di Cristina Migliaccio
    Pubblicato il 21 Lug. 2020 alle 10:23

    Bari, neonato abbandonato. Decaro: “Ci prenderemo cura di lui senza giudicare”

    Sono giornate particolari a Bari e il sindaco della città ha voluto rilasciare un commento in particolare riguardo due vicende: la prima riguarda il bambino di due anni investito mortalmente dal padre in retromarcia, la seconda invece riguarda il neonato lasciato nella culla termica della parrocchia San Giovanni Battista. “Una piccola vita sbocciava, in un modo così particolare; un’altra sfioriva, per una insopportabile fatalità.Non ho trovato parole appropriate, chissà se ne esistono, per mettere ordine alle emozioni che si accavallavano, contrastanti. L’unica cosa che ho provato a fare è ‘stare vicino'”, ha spiegato il sindaco Antonio Decaro tramite Facebook.

    Il neonato, Luigi, è stato affidato alla culla termica di una parrocchia del quartiere Poggiofranco di Bari ed è poi stato portato al reparto di Neonatologia del Policlinico. A prendersi cura del neonato in queste ore è il professore Nicola Laforgia, primario del reparto di Neonatologia e Terapia intensiva neonata del Policlinico di Bari. Il sindaco ha spiegato: “Ho incontrato il professore Laforgia e i suoi collaboratori che in queste ore si stanno prendendo cura del piccolo Luigi. Ho incontrato, all’obitorio, i genitori che hanno perso tragicamente il loro Ezachel. Perché ora noi dobbiamo prenderci cura di loro, di tutti loro. Senza giudicare, senza recriminare, senza puntare il dito. Così fa una comunità unita, nel dolore e nella speranza, di fronte a due famiglie che oggi più che mai hanno bisogno di noi”.

    Il piccolo Luigi è stato trovato nella culla termica della chiesa, inserita nel 2014 e mai utilizzata finora. Il neonato indossava una tutina a fasce bianche e azzurre e i genitori avevano lasciato con lui un bigliettino: “C’era scritto che il nome da dargli era Luigi. E si diceva che la mamma e il papà lo avrebbero amato per sempre”, ha raccontato il parroco che lo ha ritrovato. Quest’ultimo ha spiegato com’è nata l’idea della culla termica. “In collaborazione con il reparto di Neonatologia del Policlinico di Bari abbiamo pensato alla culla termica anni fa. L’iniziativa è stata attivata il 24 giugno del 2014 e oggi per la prima volta è stata usata. Mi creda, vedere quella vita nella culla mi ha riempito il cuore di meraviglia e gioia. È stato indescrivibile”. E, mentre il tribunale dei minori avvia le procedure, il dottore Laforgia ha dichiarato: “Continueremo a prendercene cura noi”.

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