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    Auto finisce nel Sesia, parla il fratello della vittima: “L’ho visto sparire, io salvo grazie a un ramo”

    A sinistra la vittima Samuel Pregnolato. A destra il Fiume Tanaro a Ormea (Cuneo). Credit: ANSA / Raffaele Sasso
    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 4 Ott. 2020 alle 16:00

    “Dovevamo percorre un’altra strada ma eravamo preoccupati per la caduta dei rami, così abbiamo cambiato percorso”. Nicolas Pregnolato, 21enne di Quarona, è salvo per miracolo. Era in automobile con suo fratello Samuel quando la strada si è sbriciolata al loro passaggio e sono finiti nel fiume Sesia, ingrossato dal maltempo che si è abbattuto sul Vercellese la notte tra venerdì e sabato scorso. Il corpo di Samuel Pregnolato, 36 anni, è stato recuperato 10 ore dopo sul greto del fiume Sesia, a Borgosesia, diversi chilometri più a valle.

    “Non so come ho fatto ma mi sono aggrappato a un ramo. Mio fratello l’ho visto nell’auto poi nulla”, ha raccontato Nicolas Pregnolato a Repubblica Torino. “Eravamo andati a prendere una nostra amica che era rimasta bloccata a causa del maltempo a Varallo Sesia e stavamo tornando verso casa”, ha spiegato. “Dovevamo percorrere un’altra strada ma c’erano dei rami e abbiamo cambiato idea pensando che convenisse passare per la provinciale. Ma la strada praticamente non c’era e siamo finiti nel fiume”.

    “Era completamente buio e non ce ne siamo accorti. È stato un attimo”, prosegue il racconto. I due fratelli sono riusciti a uscire dall’Opel Corsa a bordo della quale stavano viaggiando solo dopo che l’auto ha iniziato a imbarcare acqua. “Guidava mio fratello”, racconta il 21enne. “Lui è uscito un attimo prima di me, prima che l’acqua ci sommergesse. È l’ultima volta che l’ho visto. Io sono uscito dopo, ero già completamente sommerso ma sono riuscito a liberarmi e a togliere la cintura”.

    Poi Nicolas è riuscito ad aggrapparsi a un ramo e a chiamare i soccorsi. Oggi dice: “Sono vivo per miracolo”, ma suo fratello non è stato altrettanto fortunato. “Quando ci hanno detto del ritrovamento di una persona ho capito che era lui. Non sapeva nuotare. L’ho immaginato”.

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