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    Bambino ucciso a Napoli dal patrigno, arrestata anche la madre: “Cancellò le prove dell’omicidio”

    La madre del bambino di 7 anni morto a Cardito viene portata via dalla Polizia per essere ascoltata dagli inquirenti. Napoli 27 Gennaio 2019. ANSA/CESARE ABBATE
    Di Cristiana Mastronicola
    Pubblicato il 12 Apr. 2019 alle 11:37 Aggiornato il 12 Apr. 2019 alle 11:46

    È stata arrestata anche la madre del piccolo Giuseppe Dorice, il bambino di sei anni ucciso di botte dal compagno della donna, Tony Badre, lo scorso 27 gennaio. La polizia ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal Gip del tribunale di Napoli Nord e le manette sono scattate anche per Valentina Casa.

    La donna è stata arrestata a Massa Lubrense, comune alle porte di Napoli, dove aveva fatto ritorno dopo la morte del figlio. Valentina Casa è finita in manette con l’accusa di concorso in omicidio aggravato dalla crudeltà e dall’abuso delle relazioni familiari e di tentato omicidio aggravato dalle medesime circostanze nei confronti della figlia.

    In quel tragico pomeriggio di fine gennaio, infatti, ad essere brutalmente picchiata dal compagno della madre era stata anche la sorellina di Giuseppe, subito ricoverata presso l’ospedale pediatrico Santobono di Napoli.

    Secondo quanto si legge nell’ordinanza di custodia, la donna non avrebbe chiamato i soccorsi, ma anzi avrebbe cercato di cancellare le tracce di quanto accaduto, lavando via il sangue del piccolo Giuseppe e della sorellina.

    L’uomo intanto resta in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Il 24enne italo-tunisino è accusato di aver ucciso Giuseppe malmenandolo a calci, pugni e con il manico di una scopa nella sua casa di Cardito, in provincia di Napoli.

    Al 24enne, nato ad Acerra da padre tunisino e madre italiana, piccoli precedenti di polizia, venditore ambulante, viene contestato anche il reato di lesioni aggravate per quanto riguarda la sorella di otto anni di Giuseppe che è stata condotta in una struttura l’accoglienza per minori insieme alla sorellina più piccola.

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