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    “Il 18enne che ha accoltellato il padre per difendere la mamma merita di dare l’esame di maturità”

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 5 Mag. 2020 alle 18:05

    “Oggi contatterò il Miur e le forze dell’ordine per capire se sarà possibile per Alex sostenere l’esame di maturità. So che si può svolgere in ospedale in caso di emergenza, non vedo perché non possa avvenire in carcere per un ragazzo sottoposto a una misura cautelare”. Queste le parole del dirigente scolastico dell’istituto alberghiero Arturo Prever di Pinerolo (Torino), la scuola di Alex il 18enne che ha ucciso con 24 coltellate il padre Giuseppe, operaio di 52 anni, per difendere la madre dalle violenze nella serata di giovedì 30 aprile nella loro casa a Collegno.

    Alex ha raccontato agli investigatori le continue minacce che il padre perpetuava su lui, la madre e sul fratello Loris da almeno 10 anni. Ora il ragazzo si trova in carcere, è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Collegno e del nucleo operativo. Ma il 18enne deve poter sostenere il suo esame di maturità. E’ quello che chiedono a gran voce i suoi professori. “Alex è un ragazzo con tanti progetti, una buona media e dal carattere mansueto. Non ha mai condiviso l’inferno che viveva a casa con compagni o professori. Anche per loro ora dobbiamo immaginare un aiuto psicologico che in tempi di didattica a distanza è difficile”.

    “Non lo vedo da due mesi per colpa di questo maledetto virus – dice a Repubblica il nonno Gaetano che vive in provincia di Torino -. Studiava tanto, non aveva idee strane in testa, sapevo che ogni tanto litigava con il padre ma mai avrei immaginato qualcosa del genere. È un bravo ragazzo, anzi entrambi i miei nipoti sono dei bravissimi ragazzi”.

    “Avevamo paura, nostro padre diceva che se lo avessimo denunciato ci avrebbe ammazzati tutti”, ha raccontato il fratello di Alex agli investigatori. Quando sono cominciate le violenze sulla madre erano ancora bambini. “Era geloso della mamma – hanno confidato i ragazzi – La chiamava decine di volte al giorno e se non rispondeva andava a cercarla anche al lavoro”.

    “Diceva che sorridevo ai clienti e si arrabbiava davanti a tutti per questo”, aggiunge la donna che lavora come cassiera in un supermercato. La mamma di Alex racconta che i figli nell’ultimo periodo evitavano di uscire la sera per paura che il padre la picchiasse. “Avevano paura a lasciarmi a casa da sola con lui”, dice la donna.

    Giovedì sera i ragazzi hanno intimato al padre di smettere di bere. “Devi curarti, sei malato”, gli hanno detto. L’uomo si è mosso verso la moglie come se la volesse aggredire. A quel punto Alex lo ha colpito con tutti i coltelli che ha trovato vicino a sé. Gli inquirenti ne hanno contati 4. Ad alcuni il ragazzo ha spezzato le lame per la violenza dei colpi. Il fratello di Alex, Loris, ha cercato senza successo di fermarlo. Alex ha chiamato subito i carabinieri dopo l’omicidio e li ha aspettati a casa insieme alla madre e al fratello.

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