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D’Annunzio l’“estetista” e Mattarella sconosciuto: gli strafalcioni degli studenti alla Maturità. Ma sbagliano anche i professori

Di Marco Nepi
Pubblicato il 8 Lug. 2022 alle 18:01 Aggiornato il 8 Lug. 2022 alle 18:07

D’Annunzio l’“estetista” e Mattarella sconosciuto: gli strafalcioni degli studenti alla Maturità. Ma sbagliano anche i professori

D’Annunzio l’”estetista”, Benito Mussolini morto per decapitazione e uno sconosciuto Sergio Mattarella. Con la maturità arriva puntuale anche l’elenco degli strafalcioni più macroscopici degli studenti che hanno affrontato gli esami di stato. A riepilogarli è il portale Skuola.net, che ha raccolto i racconti degli alunni o di chi ha assistito alle interrogazioni.

C’è il caso della studentessa secondo la quale era il Partito comunista e non quello socialista quello da cui, prima di fondare il Partito nazionale fascista, proveniva Benito Mussolini. Secondo un altro studente, il dittatore non sarebbe poi  morto per fucilazione, ma per decapitazione, come durante la rivoluzione francese.

Un altro capitolo tormentato riguarda Gabriele D’Annunzio, definito da diversi maturandi un ”estetista”. Una candidata che invece lo ha correttamente indicato come un esteta, ha poi attribuito la descrizione al modo in cui avrebbe rappresentato i personaggi delle sue opere, a quanto pare dei veri “patiti dei trattamenti di bellezza”.

Durante gli orali diversi scivoloni hanno riguardato l’Olocausto: secondo uno studente, prontamente interrotto dalla commissione, avrebbe riguardato “i russi”, mentre un altro candidato ha dichiarato che la senatrice a vita Liliana Segre fu vittima della segregazione razziale perché “di colore”.

Numerosi gli abbagli nell’interrogazione di Educazione civica. Secondo un esaminando, l’ex presidente del parlamento europeo David Sassoli, deceduto a inizio 2022, sarebbe ancora in vita, un altro ha scambiato il governo con il parlamento, mentre una ragazza, forse vittima della tensione, ha confessato di di non sapere chi sia Sergio Mattarella.

Ma gli strafalcioni non si sono limitati gli studenti. Clamoroso il caso del professore che ha incalzato uno ragazza sulla sede della commissione europea (“Bruxelles”), correggendola poi perché aveva risposto che si trova in Belgio. “Ma no signorina, è nel Lussemburgo!”

Alcuni docenti si sono invece distinti per comportamenti poco appropriati: è il caso di un presidente di commissione che si è tolto le scarpe durante un esame, di un suo collega che è andato a prendersi un caffè mentre un candidato tentava di concentrarsi e di un altro che ha interrotto un esame affermando di avere “un appuntamento”.

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