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Ansia, una pandemia parallela

Credit: Emanuele Fucecchi/TPI

Ultimamente ti senti sovraccarico e privo di valvole di sfogo? Sperimenti sensazioni quali frustrazione, irritabilità e nervosismo di frequente?

Di Giulia Amandolesi
Pubblicato il 13 Nov. 2020 alle 16:44 Aggiornato il 13 Nov. 2020 alle 17:01

Il Coronavirus non sta intaccando solo la nostra salute fisica ma anche quella mentale. Le misure adottate dal governo, necessarie per contenere la trasmissione del virus, stanno modificando le nostre vite in modo irrevocabile, bloccandoci in uno stato di limbo prolungato ed indefinito. Ciò a cui stiamo assistendo è un impatto psicosociale senza precedenti, perciò si, è normale che anche tu ti senta così!

IL PERNO DEL MALESSERE
I pensieri tipici di chi soffre d’ansia solitamente rimbalzano su più ambiti differenti, come ad esempio le routine da compiere, le responsabilità, le questioni economiche, le relazioni interpersonali, la propria salute, quella dei familiari, le disgrazie che possono capitare.

Succede che la vita ci porti ad affrontare più preoccupazioni alla volta, non sempre abbiamo la fortuna che queste vengano comodamente rateizzate nel tempo senza sovrapporsi, ma quante di quelle sopracitate ci riguardano ora, oggi? forse molte? forse tutte? È quindi un caso che la sintomatologia ansiosa, in questo momento storico, sia dilagata nella popolazione? oppure le persone si trovano a dover affrontare tante, troppe preoccupazioni nello stesso momento?

Il periodo che stiamo attraversando, attiva uno degli elementi cardine del disturbo d’ansia, ossia il rimuginio, una modalità ripetitiva ed incessante che la nostra mente propone per trovare una soluzione a ciò che ci preoccupa, come ad esempio le questioni economiche e relazionali appena accennate.

L’obiettivo inconscio del soggetto con rimuginio, è quello di prepararsi ed attivare le migliori strategie per far fronte agli eventi negativi da lui temuti. Questo meccanismo però è spesso incontrollabile ed inarrestabile, non traducendosi quasi mai in comportamenti e atti pratici ma piuttosto in un loop mentale senza vie d’uscita.

Anche se l’individuo ha l’impressione di potersi preparare ad affrontare la situazione e di sentirsi quindi maggiormente sicuro. In realtà è proprio l’atto del rimuginare ad accrescere ulteriormente i sintomi ansiosi, creando un vero e proprio circolo vizioso che si autoalimenta.

Il motivo per cui oggi, più persone di quante già non ce ne fossero, sperimentano questo sintomo tipo del disturbo d’ansia, non è tanto l’incapacità di passare all’azione e quindi di risolvere personalmente i propri problemi ma ha più a che fare con l’effettiva impossibilità di farlo.

Le restrizioni, il distanziamento, il lockdown, rappresentano un limite reale al soddisfacimento dei nostri bisogni e alla risoluzione dei nostri problemi. Il vissuto comune, infatti, è quello di impossibilità, di perdita di controllo, d’impotenza, frustrazione, passività, riducendo così la possibilità per le persone di strutturare valide strategie compensatorie.

CONSEGUENZE
Gli studi svolti da Open Evidence, una società di ricerca e consulenza che lavora su scienze sociali e comportamentali, in collaborazione con BDI-Schlesinger Group e con ricercatori di varie università tra cui l’Università degli Studi di Milano e l’Università degli Studi di Trento, hanno condotto alla pubblicazione di un interessante rapporto sugli effetti del lockdown e del COVID-19 in Italia, Spagna e nel Regno Unito.

I soggetti osservati durante lo studio effettuato, hanno dichiarato di sentirsi ansiosi e depressi con una certa frequenza, la percentuale si attesta in Italia al 59%, in Spagna al 67% e nel Regno Unito al 57% già durante il primo periodo di analisi.
Dai dati emersi è possibile evincere come la salute mentale, ad oggi, può essere considerata a rischio per 1 italiano su 2.

COME REAGIRE: PICCOLI CONSIGLI ALLA SOPRAVVIVENZA

• Diminuisci la mole di informazioni riguardati la pandemia: ritagliata un tempo specifico (per esempio dieci minuti al giorno) all’informazione, evita di commentare tutti i post sul tema, evita di fomentare discussioni sul tema.

•  Garantisci alla tua mente degli spazi di ristoro: costruisci nella tua vita degli spazi sicuri, dove poterti sentire tranquillo e protetto. Leggi un libro, guarda un film, fai una sessione di Yoga. Dedicati del tempo per assicurarti un luogo reale o immaginario (ad esempio attraverso esercizi di visualizzazione e rilassamento) in cui timori, pensieri e difficoltà, possano attendere: servirà a ricaricare le tue energie ed affrontare al meglio i problemi e le sfide della vita.

• Non lasciare che la negatività prenda il sopravvento: Prendere atto della grave realtà che stiamo vivendo, non significa rassegnarsi. Siamo nel 2020, la scienza ha fatto enormi passi avanti rispetto alle epidemie che in passato hanno colpito l’umanità.
• Sii prudente, paziente e fai ciò che è in tuo potere fare in questo momento, aiuterà la tua mente a sentirsi più attiva e positiva.

• Non isolarti: se te o i tuoi famigliari siete in una situazione di difficoltà, se non riesci a dormire, se sei troppo demoralizzato, stressato, affaticato, nervoso o triste, forse hai bisogno di chiedere aiuto. Chiedere aiuto è l’arte dei forti e di chi sa prendersi cura di sé. La salute psicologica rafforza il sistema immunitario e aiuta a ritrovare le giuste energie per ripartire e affrontare la vita.

I consigli della psicologa Giulia Amandolesi in tempi di pandemia da Coronavirus:
1. Non si fa più l’amore come una volta (di Giulia Amandolesi); // 2. Smart working: i rischi di lavorare da casa e come evitarli (di Giulia Amandolesi); // 3. Come scegliere lo psicologo giusto per te (di Giulia Amandolesi)

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