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    Nella lotta contro la plastica e oli nei mari arriva la soluzione definitiva

    Ecco il progetto River Cleaning Plastic&Oil

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 25 Feb. 2021 alle 13:41 Aggiornato il 25 Feb. 2021 alle 15:03

    La tragedia che sta avvenendo nei nostri mari non è più trascurabile. L’inquinamento grava sugli oceani di tutto il mondo, la fauna acquatica coesiste con quella plastica, arrivando ad ingerire, rimanere incastrata o morire a causa di essa, e la maggior parte dei rifiuti arriva direttamente dai fiumi (circa l’80%). River Cleaning agisce da qui, proprio dai fiumi, dove è più importante passare all’azione in questa battaglia. Il progetto, tutto italiano, è di Mold s.r.l. un’azienda vicentina che ha brevettato a livello internazionale River Cleaning, la soluzione definitiva per bloccare, direttamente nei fiumi, gli inquinanti e rifiuti plastici e oleosi galleggianti. Il modello River Cleaning consiste in una barriera intelligente costituita da una serie di boe galleggianti posizionate in diagonale sul corso del fiume; in questo modo, i dispositivi intercettano i rifiuti e li indirizzano verso l’argine in un punto di raccolta.

    La soluzione, unica al mondo, è capace di lavorare senza impedire la navigabilità alle imbarcazioni di qualsiasi dimensione, ed è proprio questo che rende River Cleaning innovativo e imparagonabile rispetto a qualunque altro progetto. L’adattabilità a qualsiasi corso d’acqua, inoltre, permette l’installazione del sistema in quasi tutti i fiumi. Flora e fauna non vengono intaccati, il sistema non interferisce con l’ecosistema fiume ed è a impatto zero sull’ambiente, non richiede energia e lavora 24 ore su 24, necessitando di rara manutenzione. River Cleaning, inoltre, si fa portavoce di un problema riguardo l’adeguata legislazione nella gestione della raccolta dei rifiuti a livello nazionale. Purtroppo, la politica, non solo quella italiana, sta affrontando il tema della plastica in maniera ideologica e non risolutiva. C’è bisogno di un cambio di rotta a livello burocratico, per far in modo che i rifiuti vengano intercettati, smaltiti e riciclati a carico della comunità all’interno di ciascun Paese, prima che arrivino in mare, dove il problema diventa di nessuno.

    Vanni Covolo, CEO dell’azienda, sottolinea: “Il progetto ha delle potenzialità enormi e quello che siamo riusciti a dimostrare fino ad ora, con le prove che abbiamo fatto direttamente in acqua, risponde esattamente alle urgenti esigenze del nostro ambiente. Abbiamo però bisogno di sostegno per riuscire a crescere ulteriormente, diventare un sistema di tecnologie chiave nell’economia blu e arrivare a ripulire i fiumi di tutto il mondo.”

    L’azienda ha bisogno di qualcuno che creda nel progetto, che partecipi e che aiuti River Cleaning a raggiungere i fiumi di tutto il mondo. “Ci rivolgiamo a multinazionali in grado di installare impianti o a compagnie internazionali che possano contribuire alle prime installazioni e che possano risolvere la situazione drastica dei nostri mari, per il bene comune” afferma Covolo.

    L’obiettivo di River Cleaning è di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della plastica, ora più che mai c’è bisogno di una presa di coscienza sul tema per poter cambiare le cose definitivamente. Il sogno del team di River Cleaning, ma soprattutto del suo portavoce Vanni Covolo, può essere realizzato.

    Basta crederci.

    Diverse le citazioni a livello nazionale e internazionale, Innovation News Network ha raccontato il progetto, ma anche Sky TV (A qualcuno piace green, sul canale LaEffe) ha parlato dell’iniziativa in una puntata dedicata. Il programma Geo su Rai 3 inoltre ha intervistato il nostro CEO dove ha spiegato la soluzione River Cleaning con video di presentazione, andato in onda il giorno 22 gennaio 2021. Vanity Fair, nel numero due/tre di gennaio 2021, ha dedicato un articolo a River Cleaning proprio per sottolineare l’importanza di una azione comune che si rende necessaria per riuscire a contrastare la piaga dell’inquinamento da plastica.

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