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    La beffa del Green New Deal europeo: l’Italia riceve 360 milioni, ma deve pagarne 900

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 15 Gen. 2020 alle 15:43

    Green New Deal Europeo: l’Italia riceve 360 milioni, ma deve pagarne 900

    La Commissione europea ha presentato martedì 14 gennaio l’atteso progetto di Green New Deal Europeo, il Fondo per una transizione equa che dovrebbe contribuire a facilitare tra il 2021 e il 2027 il percorso verso la neutralità climatica entro il 2050. Ma quali sono i vantaggi per l’Italia?

    Green New Deal: una “beffa”?

    Del pacchetto da 7,5 miliardi di euro circa 360 milioni verranno destinati all’Italia. Tuttavia il nostro paese, essendo un contributore netto al bilancio europeo, dovrà versarne circa 900 milioni di euro per alimentare il fondo.

    È quanto emergerebbe dalle tabelle presentate oggi dall’esecutivo Ue agli ambasciatori degli Stati membri.

    Ad alcuni paesi dell’Est Europa e alla Polonia andranno invece 2 miliardi. Secondo Bruxelles, la transizione verso la neutralità climatica comporterà costi economici, cambiamenti sociali, investimenti infrastrutturali. Ruolo cruciale avrà il Just Transition Fund (in italiano: il Fondo per una transizione equa).

    Quest’ultimo sarà dotato di denaro fresco per 7,5 miliardi di euro, che grazie al cofinanziamento nazionale, al braccio finanziario InvestEu e alla Banca europea degli investimenti porterà il totale a 100 miliardi di euro.

    I criteri per suddividere i fondi

    La distribuzione del denaro tra i paesi membri si baserà su alcuni criteri: tra questi, la presenza di emissioni nocive, l’occupazione nei settori del carbone e della lignite, la produzione di torba o di scisti bituminosi.

    Alcuni fattori correttivi verranno presi in conto, come per esempio la relativa prosperità dei singoli paesi membri. «Tutti i paesi europei riceveranno un aiuto. L’allocazione dipenderà dall’intensità dei problemi ambientali», ha precisato la commissaria ai fondi di coesione Elisa Ferreira.

    Gentiloni: il meccanismo comunitario “può riguardare l’Ilva”

    Interpellato dalla stampa sulla possibilità di utilizzare il denaro per risanare l’impresa siderurgica Ilva, il commissario agli affari monetari Paolo Gentiloni ha detto: il meccanismo comunitario “può riguardare l’Ilva e la Puglia, e in particolare la zona di Taranto, tipica manifestazione di regione in transizione verso una industria meno intensiva da un punto di vista energetico. Ciò non vuol dire però che il problema dell’Ilva verrà risolto dal Just Transition Fund”.

    Come funzionerà il fondo

    Nei fatti, il fondo dovrà servire ai paesi più inquinanti per finanziare la transizione e per renderla la più equa da un punto di vista sociale. Secondo esponenti comunitari, i paesi saranno chiamati a presentare progetti infrastrutturali. Questi dovranno essere approvati dall’esecutivo comunitario.

    Gli obiettivi sono di facilitare la transizione climatica, attraverso una diversificazione dell’attività economica; la creazione di nuovi posti di lavoro; il recupero di località inquinate e la formazione professionale.

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