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Il sud rischia di rimanere indietro, anche con i soldi del Pnrr

L’accorato appello del Senatore Dario Stefàno per le infrastrutture nel Mezzogiorno d’Italia

Di Giacomina Valenti
Pubblicato il 30 Apr. 2021 alle 08:48 Aggiornato il 30 Apr. 2021 alle 09:21

Il Sud ha bisogno urgente di una rete ferroviaria ad Alta Velocità  e di una rete stradale efficiente. Senza dubbio una speranza in questo senso viene dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che stanzia il 40% delle risorse territorializzabili al Sud d’Italia.

“Ma questo rischia di non essere una vittoria – evidenzia il Senatore Dario  Stefàno, Presidente della 14a Commissione  Politiche dell’Unione Europea, nel suo vibrato intervento in Senato durante l’iter di approvazione del PNRR – poiché il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede che, come ci chiede l’Europa, vengano finanziati solo progetti cantierabili, cioè immediatamente operativi perché già pensati e progettati. C’è pertanto il rischio concreto che i primi restino sempre primi e a farne le spese , come sempre, sia il Sud”

Secondo il Senatore leccese Stefàno il PNRR, così come è concepito, rischia di premiare chi è più pronto, più organizzato , le amministrazioni più efficienti , e di lasciare il Sud al suo atavico ritardo e al rischio di non riuscire a spendere le risorse che arriveranno.

Non è un caso che un’infrastruttura fondamentale come l’Alta Velocità sia finanziata con 8,57 miliardi per il Nord, che giustamente deve collegare l’Italia al resto d’Europa , mentre per il Sud ,dove l’ Alta Velocità quasi non esiste, sono previsti solo 4,64 miliardi. Cosi come sono previsti ingenti investimenti per i porti di Genova e Trieste , e non si considera invece l’importanza geostrategica del triangolo portuale Napoli- Taranto_Gioia Tauro.

Per Stefàno è lo Stato che deve subentrare per affiancare le amministrazioni locali del Sud per redigere velocemente progetti infrastrutturali e renderli immediatamente cantierabili, come ci chiede l’Europa . Magari pensando anche a un progetto di Alta Velocità per la linea Adriatica, di cui nel Piano al momento non si fa menzione. Ci sono poi le tante tratte regionali che al Sud soffrono di un disservizio veramente pesante. Vanno pensati anche i collegamenti delle città medie che oggi rimangono schiacciate tra le aree metropolitane e le aree interne

Insomma, per il Senatore Stefàno il PNRR deve essere l’occasione affinché non possano più esistere due Paesi in uno.

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