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Vuelta Espana 2023: c’è solo la Jumbo Visma!

Di Simone Gambino
Pubblicato il 8 Set. 2023 alle 19:51 Aggiornato il 8 Set. 2023 alle 19:52

Il danese Jonas Vingegaard (Jumbo Visma) ha vinto per distacco la tredicesima tappa della 78ma Vuelta a Espana, la frazione regina di 135 chilometri, disputata quasi interamente in Francia, che da Formigal Huesca la Magia portava in vetta al leggendario Col du Tourmalet. A suggellare il trionfo totale della formazione giallonera, la maglia roja Sepp Kuss ha conquistato la piazza d’onore, a 30” dal vincitore del Tour de France, precedendo il terzo vespone, nonché conquistatore del Giro d’Italia, Primoz Roglic, giunto a 33”. Il monopolio del team olandese è evidenziato in modo lampante dalla nuova classifica generale in cui il ventottenne di Durango può vantare un vantaggio di 1’37” su Roglic e di 1’44” su Vingegaard. Gli spagnoli Juan Ayuso (UAE Team Emirates), quarto a 2’37”, ed Enric Mas (Tram Movistar), quinto a 3’06”, guidano il resto del mondo, probabilmente ormai tagliato fuori dalla lotta per la vittoria. Madrid è ancora lontana ma, se la corsa terminasse con questa graduatoria, la Jumbo Visma scriverebbe due volte la storia con un podio autarchico e, soprattutto, vincendo nello stesso anno con tre campioni diversi i tre grandi giri.

In una tappa breve e intensa come quella odierna, per lo squadrone giallonero il buongiorno si è visto dal mattino. Dopo che Romain Bardet (Team DSM Firmenech) aveva conquistato il Puerto de Portalet, la salita di terza categoria in vetta alla quale la gara entrava Francia, la successiva discesa registrava una serie di scatti che vedevano particolarmente attivo il gallese Geraint Thomas (Ineos Grenadiers), desideroso di dare un senso alla sua presenza in terra di Spagna. La Jumbo, però, teneva ben salde le redini della corsa, riscuotendo inaspettatamente lo scalpo più agognato. A un paio di chilometri dal transito sul Col d’Aubisque, asperità di categoria Especial, andava in crisi Remco Evenepoel (Soudal Quickstep), l’unico capace di dare filo da torcere al team olandese in questa prima metà della Vuelta. La resa del campione del Belgio, certificata da un ritardo di 27’05” all’arrivo, aveva il sapore d’una sentenza finale sul destino della corsa. Insieme al giovane fiammingo, si staccava anche il portoghese Joao Almeida (UAE Team Emirates), sesto in graduatoria a 2’16” da Kuss questa mattina alla partenza. Eliminato definitivamente l’avversario numero uno, la Jumbo manteneva il controllo delle operazioni scandendo un ritmo duro ma non impossibile sul successivo Col de Spandelles, GPM di prima categoria, dove passava per primo l’australiano Michael Storer (Groupama FDJ), che così doppiava quanto già fatto sull’Aubisque andando a conquistare provvisoriamente la maglia a pois di leader della classifica degli scalatori.

Con solo 22 superstiti, il plotone d’avanguardia iniziava la salita finale a 19 chilometri dal traguardo. Proseguiva il lavoro ai fianchi della Jumbo che grazie al lavoro di Robert Gesink e Wilco Kelderman dimezzava il numero dei battistrada ai meno nove dal traguardo. Partiva, a questo punto, Vingegaard. Bastava uno scatto per mandare in crisi Marc Soler (UAE Team Emirates), l’ultimo che si frapponeva in classifica al dominio totale del team olandese. Kuss e Roglic entravano in funzione come stopper vanificando i tentativi di Ayuso e Mas di rintuzzare l’attacco dello scandinavo. Poi, all’ultimo chilometro, prima l’americano e poi lo sloveno scattavano per consacrare una delle giornate più dominanti da parte d’una singola squadra nella storia delle grandi corse a tappa con Vingegaard che, al successo di giornata, aggiungeva la conquista della maglia a pois.

Domani sarà la volta della quattordicesima tappa, anch’essa con arrivo in salita. Saranno 156 i chilometri da Sauveterre-de Béarn fino a Larra-Belagua, di cui i primi 110 in territorio francese. Sulla carta, con 3.500 metri di dislivello, dovrebbe essere una frazione non meno dura di quella odierna con ben tre GPM: il Col de la Houcére, categoria Especial dopo 50 chilometri, il Puerto de Larrau, con pendenze in doppia cifra che segnerà il rientro in Spagna, e, infine, il leggermente più abbordabile Puerto de Belagua, in cima al quale sarà posto lo striscione finale. Dopo quanto avvenuto oggi, è difficile attendersi altri colpi di scena. E’ molto probabile, invece, che si assista a una corsa doppia con una fuga di corridori fuori classifica, che si giocherà il successo di giornata, e il gruppo che se la prenderà comoda.

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