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Chi è Vito Dell’Aquila, prima medaglia d’oro dell’Italia alle Olimpiadi di Tokyo 2020

Credit: EPA/RUNGROJ YONGRIT/ANSA

Il 20enne originario di Mesagne ha vinto la finale di taekwondo maschile contro il tunisino Mohamed Khalil Jendoubi, coronando così un sogno. L'atleta diventa così il primo italiano nato nel nuovo millennio a salire su un podio olimpico

Di Andrea Lanzetta
Pubblicato il 24 Lug. 2021 alle 14:12 Aggiornato il 25 Lug. 2021 alle 07:35

Chi è Vito Dell’Aquila, prima medaglia d’oro dell’Italia alle Olimpiadi di Tokyo 2020

Il taekwondo, le Olimpiadi e poi il giornalismo: ecco i sogni di Vito Dell’Aquila, il 20enne originario di Mesagne, in Puglia, che oggi sabato 24 luglio 2021 si è assicurato la prima medaglia d’oro dell’ItaliaTokyo 2020, vincendo per 16 a 12 la finale di taekwondo (cat. 58 kg) contro il tunisino Mohamed Khalil Jendoubi. Il giovane atleta ha compiuto un’impresa storica, diventando il primo italiano nato nel nuovo millennio a salire su un podio olimpico.

Nato il 3 novembre del 2000 a Mesagne, in provincia di Brindisi, Dell’Aquila ha cominciato a praticare Taekwondo a 8 anni, nel settembre del 2008. “Ero molto timido”, racconta sul sito della federazione italiana. “Perciò mio padre, a cui piacciono le arti marziali, decise di portarmi nella palestra del Maestro Roberto Baglivo, che a Mesagne è molto conosciuta”.

Una decisione oculata, visto che nella palestra New Marzial di Baglivo si sono formati ben cinque campioni mondiali, un vincitore dell’oro olimpico e oltre un migliaio di campioni nazionali, a cui si aggiunge oggi Dell’Aquila. Tutto però è nato quasi per gioco, come racconta il giovane di Mesagne.

“Andavo in palestra molto volentieri perché passavo i pomeriggi con gli altri miei coetanei invece di stare solo a casa a studiare o annoiarmi”, ammette Dell’Aquila. Un gioco diventato ben presto molto di più: “La mia prima gara è stata una gara internazionale: eravamo in Austria nel febbraio 2009 ed ero ancora una cintura gialla. Vinsi la medaglia d’oro“, ricorda il giovane. “Con i primi risultati è diventata una passione e adesso considero il Taekwondo come una professione perché lavoro duramente per raggiungere dei risultati: tutto ovviamente con passione”.

Una volta formatosi sportivamente, nel 2018 il giovane è entrato nell’Arma dei Carabinieri dopo aver superato il concorso per atleti. “Faccio parte del C.S. Carabinieri e mi sono diplomato al Liceo Scientifico “E.Ferdinando” di Mesagne”, spiega Dell’Aquila, che ha quasi raggiunto tutti gli obiettivi che si era prefissato: “Vincere il Grand Prix, i Mondiali e soprattutto le Olimpiadi“.

Prima della medaglia di oggi, l’atleta può infatti vantare nel proprio palmares un oro nel Grand Prix Final 2019 (cat. 58 kg) di Mosca, il titolo ai Campionati Europei Senior 2019 (cat. 58 kg) e la vittoria ai Campionati Italiani Senior 2018 (cat. 58 kg).

In futuro però Dell’Aquila pensa a tutt’altra carriera. “Ho intenzione di iscrivermi alla facoltà di Scienze della Comunicazione a Roma”, racconta il giovane, che punta a “diventare giornalista per scrivere di Taekwondo, visto che in Italia, secondo me, se ne scrive troppo poco”. “Ma in generale vorrei essere un esempio per le nuove generazioni“.

Insomma, un ragazzo da ammirare con obiettivi ambiziosi ma interessi e hobby normali. Come rivela lui stesso, a Dell’Aquila piace “ascoltare musica, guardare film, serie tv, scrivere, fare foto, correre all’aria aperta e uscire con gli amici”.

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