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Tour de France 2025, sedicesima tappa: Valentin Paret-Peintre vince il trofeo Petrarca

Immagine d'archivio. Credit. AGF

Minuscole le modifiche in classifica generale con il campione del mondo Pogacar che conserva la maglia gialla

Di Simone Gambino
Pubblicato il 22 Lug. 2025 alle 20:04

Il francese Valentin Paret-Peintre (Soudal Quick Step) ha vinto la sedicesima tappa del 112° Tour de France lungo i 171 chilometri che hanno portato i corridori da Montpellier fino in vetta al Mont Ventoux. Sulla cima tanto amata da Francesco Petrarca il 24enne di Annemasse ha preceduto, dopo un combattutissimo testa a testa, l’irlandese Ben Healy (EF Education Easy Post) con il colombiano Santiago Buitrago (Bahrain Victorious) che ha guadagnato la terza moneta, staccato di quattro secondi.

Minuscole le modifiche in classifica generale con il campione del mondo Tadej Pogacar (XRG UAE Team Emirates) che ha conservato la maglia gialla con un vantaggio di 4’15” sul danese Jonas Vingegaard (Visma Lease a Bike) e 9’03” sul tedesco Florian Lipowitz (Red Bull Bora Hansgrohe). La frazione odierna ha seguito il canovaccio atteso.

Davanti una fuga di massa, diluitasi numericamente con il passare dei chilometri, ha portato sei corridori all’imbocco dell’ascesa conclusiva con un vantaggio di quasi sette minuti sul gruppo: l’olandese Thymen Arensman (Ineos Grenadiers), il norvegese Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility), lo spagnolo Enric Mas (Movistar), gli italiani Simone Velasco (XDS Astana Team) e Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team) con il compagno di squadra, il francese Julian Alaphilippe. Nello spazio di tre chilometri il sestetto si è completamente disgregato con Mas che ha tentato l’assolo. Sull’iberico, da dietro, è rinvenuto il trio formato da Buitrago, Healy e Paret-Peintre.

Tra gli uomini di classifica, ai meno 7 dall’arrivo, Vingegaard è scattato ma Pogacar, seppur meno brillante del solito, gli è rimasto incollato alla ruota. Intanto, davanti il trio ha ripreso Mas. I fuggitivi, a questo punto, hanno commesso l’errore di rallentare. Questo ha consentito ai diarchi di recuperare tre minuti nello spazio di tre chilometri, presentandosi con soli 45″ di ritardo al triangolino rosso dell’ultimo chilometro.

A scongiurare il ricongiungimento è stato il rientro tra i battistrada, ai meno 500 metri, del fiammingo Ilan Van Wilder (Soudal Quick Step), il quale ha alzato considerevolmente l’andatura. Forte del vantaggio numerico, la Soudal ha così potuto impostare al meglio la volata con Paret-Peintre che ha battezzato la ruota di Healy per poi saltarlo a 50 metri dalla linea di arrivo, andando così a cogliere il più prestigioso successo della sua giovane carriera.

Domani andrà in scena la diciasettesima tappa, in teoria dedicata alle ruote veloci. Il tracciato prevede 160 chilometri, privi di asperità, da Bollène a Valence. Alla vigilia delle due frazioni alpine prevarrà il buonsenso o sarà nuovamente battaglia senza quartiere?

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