Il campione del Belgio Tim Wellens (XRG UAE Team Emirates) ha conquistato in solitaria la quindicesima tappa del 112° Tour de France, disputata nel Midì lungo i 169 chilometri che hanno portato i corridori da Muret a Carcassonne. Wellens, già vincitore di due frazioni sia al Giro d’Italia che alla Vuelta Espana, ha preceduto di 1’28” il connazionale Victor Campenaerts (Visma Lease a Bike) che ha anticipato il gruppetto dei fuggitivi, regolato in volata dal francese Julian Alaphilippe (Tudor Pro Cycling), terzo a 1’36”.
Resta immutata la classifica generale con il campione del mondo Tadej Pogacar (XRG UAE Team Emirates) saldamente al comando con un vantaggio di 4’13” sul danese Jonas Vingegaard (Visma Lease a Bike) e 7’53” sul tedesco Florian Lipowitz (Red Bull Bora Hansgrohe).
La corsa odierna è stata fortemente condizionata da una caduta dopo una decina di chilometri, non grave ma coinvolgente molti ciclisti. Questo evento ha impedito la nascita della fuga di giornata prevista. Infatti, soltanto dopo 60 chilometri, in prossimità del traguardo a punti di Saint Felix Lauragais, vinto da Mathieu van der Poel (Alpecin Deceuninck), la gara è entrata nel vivo.
Sulla successiva Côte de Soreze si sono avvantaggiati in sette: l’australiano Michael Storer (Tudor Pro Cycling), gli statunitensi Neilson Powless (EF Education Easy Post) e Quinn Simmons (Lidl Trek), lo sloveno Matej Mohoric (Bahrain Vioctorious), il kazako Alexey Lutsenko (Israel Premier Tech) e i belgi Tim Wellens e Victor Campenaerts. Questo drappello, però, non è mai riuscito a trovare l’accordo con, a turno, i singoli attaccanti, che hanno tentato l’assolo.
A riuscire in questa impresa, partendo a 42 chilometri dall’arrivo, è stato Wellens che ha rapidamente fatto il vuoto. Il vantaggio dello scudiero di Pogacar è costantemente cresciuto fino a sfiorare i due minuti, al punto da permettergli di trasformare l’ultimo chilometro in un festeggiamento anticipato. Domani ci sarà il secondo giorno di riposo.
Alla ripresa, martedì 22 luglio, andrà in scena la sedicesima tappa che attraverso 171 chilometri viaggerà da Montpellier fino in vetta al Mont Ventoux, tanto caro a Francesco Petrarca. Non sarà una frazione di montagna in quanto i primi 156 chilometri saranno piatti fino all’imbocco dell’ascesa conclusiva di 15 chilometri con pendenza media dell’8%. Come sabato, nell’ultima tappa pirenaica, si assisterà a due gare in una: quella per la vittoria di giornata tra chi si lancerà all’attacco in partenza e quella per la classifica tra i favoriti che aspetteranno la salita finale per dare fuoco alle polveri.
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