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Tour de France 2025: Nobody does it better – Atto I

Tadej Pogacar conquista la sua seconda tappa in questo Tour e si riprende la maglia gialla

Di Simone Gambino
Pubblicato il 17 Lug. 2025 alle 20:19 Aggiornato il 17 Lug. 2025 alle 20:19
Il campione del mondo Tadej Pogacar (XRG UAE Team Emirates) ha vinto per distacco la dodicesima tappa del 112° Tour de France, la prima delle tre frazioni pirenaiche, disputata lungo i 181 chilometri che hanno portato i corridori da Auch fino in vetta all’Hautacam sopra Lourdes. Alla piazza d’onore, staccato di ben 2’10”, si è classificato il danese Jonas Vingegaard (Visma Lease a Bike) che ha preceduto il sorprendente tedesco Florian Lipowitz (Red Bull Bora Hansgrohe), terzo a 2’25”. La classifica generale assume da stasera dei connotati ben precisi con il fuoriclasse di Komenda che ha ripreso possesso della maglia gialla. Vingegaard, secondo in graduatoria come all’arrivo, dista ora 3’31”. Il belga Remco Evenepoel (Soudal Quick Step), terzo stamattina in partenza, mantiene la posizione in classifica, ma con un ritardo lievitato a 4’45”, tallonato dal tedesco Lipowitz, quarto a 5’34”, e dal francese Kevin Vaquelin (Arkea B&B Hotels), quinto a 5’40”.
Se si dovesse menare il can per l’aia, si potrebbe raccontare di come, in partenza, un terzo del gruppo sia andato in avanscoperta, dando vita a un intrattenimento simile all’avanspettacolo teatrale dei tempi andati. La cronaca della tappa odierna, e forse addirittura dell’intera Grande Boucle 2025, può essere, invece, riassunta in quanto avvenuto a 11.800 metri dal traguardo, nel secondo chilometro dell’ascesa conclusiva. Jhonathan Narvaez (XRG UAE Team Emirates), l’uomo dallo spelling sbagliato ma dallo scatto giusto, ha dato luogo ad una tirata pazzesca cui hanno resistito solo Pogacar e Vingegaard. A onor del vero, lo scandinavo, nel momento in cui l’ecuadoriano si è messo da parte, era già staccato di qualche metro dallo sloveno. Sicuramente, si è assistito a qualcosa di molto simile a un lancio all’americana, esercizio cui si assiste spesso nelle sei giorni in pista, ma non sulle salite. Pogacar, resosi conto di essere rimasto solo, ha insistito nel forcing. Vingegaard, inizialmente, è riuscito a mantenere il distacco sotto i dieci secondi. Poi, superato lo striscione dei meno dieci, fino al traguardo la maglia iridata ha inflitto, in media, all’avversario storico dodici secondi a chilometro. Dietro, nella gara dei mortali, sono emersi, oltre al già citato Lipowitz, il norvegese Tobias Johannessen (Uno-X Mobility e il britannico Oscar Onley (Team Picnic PostNL), piazzatisi rispettivamente quarto e quinto a tre minuti dal vincitore, mentre si sono difesi, in modo tutto sommato decoroso, Vaquelin, Evenepoel e il veterano Primoz Roglic (Red Bull Bora Hansgrohe).
Domani la mattanza continuerà con la tredicesima tappa, una breve, ancorché feroce, cronoscalata di quasi 11 chilometri dai 945 metri di Loudenvielle ai 1.580 metri di Peyragudes. Le difficoltà altimetriche saranno concentrate soprattutto nella fase finale. Non regna molta incertezza sull’esito della gara.
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