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Tour de France 2022: il mercoledì nero del calabrone

Di Simone Gambino
Pubblicato il 6 Lug. 2022 alle 19:06 Aggiornato il 6 Lug. 2022 alle 19:08

L’australiano Simon Clarke (Israel Premier Tech) ha vinto la quinta tappa del 109° Tour de France, la frazione del pavè, che viaggiava da Lille ad Arenberg lungo 157 chilometri, comprendenti ben 11 tratti sulle pietre per un totale di quasi 20 chilometri. Al secondo posto si è piazzato l’olandese Taco van der Horn (Intermarchè Wanty Gobert) che ha preceduto il norvegese Edvald Boasson Hagen (TotalEnergies) e lo statunitense Neilson Powless (EF Education Easy Post). In modo rocambolesco, considerando l’andamento della giornata, Wout Van Aert (Jumbo Visma) ha conservato la maglia gialla. Il campione belga, in classifica generale, precede di 13” Powless e di 14” Boasson Hagen con Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), sceso in quarta posizione, che però si è portato a soli 19”.

In partenza, si assisteva alla solita raffica di scatti e controscatti che si materializzava, dopo 20 chilometri, nel formarsi di un sestetto al comando: Magnus Cort e Neilson Powless (EF Education EasyPost), Taco Van der Hoorn (Intermarché Wanty Gobert), Edvald Boasson Hagen (TotalEnergies), Simon Clarke (Israel-Premier Tech) e Alexis Gougeard (B&B Hotels – KTM). I fuggitivi prendevano un vantaggio di tre minuti. A 96 chilometri dall’arrivo cadeva la maglia gialla, presosi in una curva ad alta velocità con il compagno di squadra Steven Kruijswijk (Jumbo Visma). Complice un rallentamento del gruppo e con l’aiuto dello stesso Kruijswijk, Van Aert riusciva a rientrare. Intanto, il vantaggio degli attaccanti saliva a quattro minuti in prossimità del primo tratto in pavè.

Sotto l’azione della Bora Hansgrohe e di un vigilissimo Pogacar, il gruppo accelerava vistosamente con la Jumbo Visma, attesa da tutti all’attacco, decisamente in difesa. A 50 chilometri dall’arrivo forava Ben O’Connor (AG2R Citroen). Per l’australiano, quarto a Parigi l’anno scorso, era l’inizio di un calvario che lo avrebbe portato a perdere più di quattro minuti. Ai meno 37 la giornata già negativa della Jumbo Visma assumeva tinte ancora più fosche con la foratura di Jonas Vingegard. La maglia gialla veniva subito fermata per favorire il recupero del danese, secondo alle spalle di Pogacar l’anno scorso. Per i calabroni, tuttavia, la malasorte era lungi dall’essere terminata. A 35 chilometri dal traguardo, all’uscita da una rotonda, cadevano in 25: tra questi, Primoz Roglic (Jumbo Visma). Pogacar, fiutando il sangue, capiva che era il momento buono per attaccare. Trovava un alleato prezioso in Jasper Stuyven (Trek Segafredo). Era il vincitore della Milano – Sanremo 2021 che imponeva il forcing ai meno 19 sul tratto in pavè di Tilloy-lez-Marchiennes à Sars-et-Rosières, portandosi dietro il campione di Komenda. I due trovavano subito l’accordo, dando vita ad una edizione sui generis del Trofeo Baracchi e portandosi a soli 35” dai battistrada.

La Jumbo Visma divideva le forze per limitare i danni ai propri capitani. Tuttavia, mentre, grazie a Van Aert e Laporte, Vingegard non andava alla deriva, Roglic, con cui erano rimasti Kruijswijk e Van Hooydonck, perdeva pesantemente. Il duo Pogacar – Stuyven falliva l’aggancio ai battistrada, scesi da sei a quattro per i cedimenti di Cort Nielsen e Gougeard. L’azione di Van Aert sortiva gli effetti desiderati al punto che a cinque chilometri dal traguardo prendeva corpo l’ipotesi fino ad allora ritenuta impossibile: il mantenimento della maglia gialla. La volata per il successo di giornata, tra quattro corridori stremati, vedeva l’esperto australiano Clarke prevalere sui compagni di fuga partiti tutti troppo presto. Pogacar arrivava con Stuyven a 51”, guadagnando solo 13” su Van Aert e Vingegard. Erano, pero, gli oltre due minuti inflitti al connazionale Roglic il motivo di soddisfazione per il vincitore delle ultime due edizioni della Grande Boucle.

Domani, nella sesta tappa inizieranno le asperità altimetriche. Si percorreranno, da Binche a Longwy, 220 chilometri, la frazione più lunga di quest’anno con tanto di sconfinamento in Belgio. Negli ultimi 20 chilometri si dovranno affrontare tre brevi strappi. Sull’ultimo di questi sarà posto il traguardo. Cercasi Julian Alaphilippe (Quick Step Alpha Vinyl) disperatamente.

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