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Razzismo, rugbista della nazionale italiana Mbandà insultato in strada: “Ne**o di m**da, tornatene al tuo paese”

Credits: Facebook

"Sentirsi dire, da cittadino italiano e mulatto quale sono 'tornatene al tuo paese', mi ha letteralmente ferito, deluso, danneggiato moralmente e mi ha fatto riflettere tutta la notte", ha scritto il giocatore su Facebook

Di Marta Vigneri
Pubblicato il 29 Nov. 2019 alle 19:18 Aggiornato il 29 Nov. 2019 alle 19:38

Rugby, episodio di razzismo contro Maxime Mbandà

Nuovo caso di razzismo nei confronti di un personaggio dello sport, il giocatore di rugby Maxime Mbandà.

Il nazionale italiano di rugby, giocatore delle Zebre di Parma, racconta sulla sua pagina Facebook un episodio avvenuto ieri, giovedì 27 novembre, in strada a Milano, durante una lite con un automobilista:

“Sentirsi dire, da cittadino italiano e mulatto quale sono ‘Va negro di merda, tornatene al tuo paese’, mi ha letteralmente ferito, deluso, danneggiato moralmente e mi ha fatto riflettere tutta la notte”, scrive il rugbista sulla sua pagina social, e ricorda che sono anni che non gli succedeva un episodio simile.

“Solitamente cerco di farmi scivolare addosso tutte quelle frasi stupide che vengono passate come barzellette o frasi scherzose riguardante i negri o comunque gli immigrati in generale, ma questa volta no”.

“Sono nato in Italia da una donna sannita di Pannarano, un paesino in provincia di Benevento e da un uomo congolese, venuto in questo Paese con una borsa di studio a 19 anni e diventato un Medico Chirurgo sapendo solo lui le difficoltà a cui sia andato in contro”, continua Mbandà nel post condiviso su Facebook.

“Sarò sempre quel negro che alcune persone ignoranti usano con quel tono dispregiativo e sarò sempre italiano, che la gente lo voglia o no”, conclude.

La denuncia di Mdandà arriva a poche ore dalle dimissioni dell’attaccante nigeriana Enu Aluko dalla Juventus.

La calciatrice, naturalizzata britannica, ha raccontato in una lettera al Guardian di essere stanca della diffidenza mostrata dagli italiani nei suoi confronti.

Le accuse sono pesanti: “A volte Torino sembra un paio di decenni indietro sul tema integrazione. Sono stanca di entrare nei negozi e avere la sensazione che il titolare si aspetti che io rubi qualcosa”, ha accusato Aluko.

Nel suo anno e mezzo alla Juventus, ha vinto il campionato, la Coppa Italia e la Supercoppa nazionale e il titolo di capocannoniere della squadra.

Dopo i cori razzisti allo stadio Bentegodi di Verona contro il giocatore del Brescia Mario Balotelli, in Italia lo sport sembra uno degli ambiti dove, più di altri, il razzismo sembra dilagare.

Secondo un ultimo sondaggio di Swg, più della metà degli italiani giustifica il razzismo.

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