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Olimpiadi, Malagò: “Folle e aberrante non riconoscere lo ius soli sportivo”

Di Niccolò Di Francesco
Pubblicato il 2 Ago. 2021 alle 07:44 Aggiornato il 2 Ago. 2021 alle 15:03

Olimpiadi, Malagò dopo la vittoria di Jacobs: “Folle non riconoscere Ius soli sportivo”

“Non riconoscere lo ius soli sportivo è folle”: lo dichiara il presidente del Coni, Giovanni Malagò, poche ore dopo la vittoria di Marcell Jacobs alle Olimpiadi di Tokyo nella finale dei 100 metri maschile.

Mentre commentava il “giorno più bello dell’Italia sportiva”, celebrando anche il trionfo di Gianmarco Tamberi nel salto in alto, Malagò ha dichiarato: “Sono anni che c’è una formidabile polemica attorno al tema dello ius soli. Noi non vogliamo fare politica, vogliamo occuparci solo di sport. Ma non riconoscere lo ius sportivo è aberrante. Oggi più che mai questo discorso va assolutamente concretizzato”.

Il presidente del Coni, poi, ha spiegato: “A 18 anni e un minuto chi ha determinati requisiti deve avere la cittadinanza italiana senza dover affrontare una via crucis che spesso fa scappare chi si stanca di aspettare. Dall’Olimpiade arrivi una spinta all’integrazione”.

Malagò, successivamente, ha parlato del premier Draghi, che ha invitato sia Jacobs che Tamberi a Palazzo Chigi: “La risposta migliore l’ha data Mario Draghi che un quarto d’ora dopo le gare, e mi ha fatto un piacere enorme. Mi ha chiamato commosso, orgoglioso, entusiasta. Mi ha fatto i complimenti”.

Le parole di Malagò sullo ius soli sportivo hanno scatenato la reazione del leader della Lega, Matteo Salvini, che sui social ha risposto così al presidente del Coni: “Ius Soli? Già oggi, a 18 anni, chiunque può chiedere e ottenere la cittadinanza. Squadra che vince non si cambia!”.

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