Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » Sport

Giro d’Italia 2025: molto rumore per quasi nulla

Foto: Giorgio Ialenti
Di Simone Gambino
Pubblicato il 30 Mag. 2025 alle 19:39 Aggiornato il 30 Mag. 2025 alle 19:41

Giro d’Italia 2025, 19esima tappa: molto rumore per quasi nulla

Il francese Nicholas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale) ha conquistato per distacco la diciannovesima tappa del 108° Giro d’Italia, sulla carta la più difficile, lungo i 166 chilometri da Biella a Champoluc in Valdaosta, comprendenti 5.000 metri di dislivello con ben cinque GPM. Il vincitore ha percorso la distanza in 4h50’35” alla media di 34.275 km/h. Alla piazza d’onore, staccato di 58″, si è classificata la maglia rosa Isaac Del Toro (UAE Team Emirates XRG) che ha preceduto in volata l’avversario diretto per il successo finale, l’ecuadoriano Richard Carapaz (EF Education Easy Post). Il gruppo con gli altri uomini di classifica è giunto a 1’22”. La classifica generale vede il messicano portare a 43″ il distacco su Carapaz mentre si allontana l’inglese Simon Yates (Visma Lease a Bike), sempre terzo ma ora lontano 1’21”.

Com’era facilmente prevedibile, la frazione odierna è stata caratterizzata dall’attacco di un drappello corposo, forte di più di 30 unità. In realtà, la maggior parte dei battistrada sono stati mandati in avanscoperta allo scopo d’essere utilizzati nelle fasi finali della tappa dalle squadre in lotta per la classifica generale. La gara per la vittoria di giornata è entrata nel vivo a 50 chilometri dall’arrivo all’imbocco del lunghissimo Col de Joux. Sono rimasti davanti in tre: Prodhomme, lo spagnolo Carlos Verona (Lidl Trek), vincitore domenica scorsa ad Asiago, e un redivivo Antonio Tiberi (Bahrain Victorious). Il gruppo dei migliori, staccato di tre minuti, ha dato vita, a questo punto, a un lento ma inesorabile recupero, riducendo il margine a un minuto a metà salita. Intuendo il rischio di un imminente ricongiungimento, a 30 chilometri dal traguardo, Prodhomme ha rotto gli indugi, salutando i due compagni di fuga e involandosi verso la vittoria.

Dietro, Carapaz ha tentato due volte l’attacco alla maglia rosa. Il primo tentativo, alla fine del Col de Joux, non ha sortito alcun effetto. Il secondo, sull’ascesa conclusiva di Antagnod, ha stroncato tutti gli avversari tranne uno: Del Toro! Il messicano, ben felice di guadagnare sugli altri avversari, è rimasto a ruota dell’ecuadoriano, saltandolo poi in volata e così guadagnando altri due secondi in graduatoria.

Domani verrà svelato il nome del vincitore del 108° Giro d’Italia al termine della ventesima tappa. Si pedalerà da Verrès a Sestriere attraverso 205 chilometri. Dopo 115 i corridori incontreranno il Colle del Lys che farà da preludio al momento più atteso dell’intera corsa: il terribile Colle delle Finestre. L’ascesa a quella che in questa edizione sarà, con i suoi 2.178 metri d’altitudine, la Cima Coppi di questo Giro, inizierà a Meana di Susa, ai meno 45 dal traguardo. I 18 chilometri di arrampicata saranno equamente divisi tra una prima parte in asfalto e una seconda sterrata. Superata la vetta, ci sarà la picchiata su Pragelato per finire con la dolce ascesa al colle tanto caro all’Avvocato Agnelli. Sette anni fa, su queste strade, Chris Froome scrisse una delle massime pagine dell’epopea del ciclismo, ribaltando la classifica d’un Giro che sembrava irrecuperabile. Vedremo domani chi avrà il coraggio e l’ambizione d’emulare il kenyano bianco. (Foto Giorgio Ialenti)


Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version