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Giro d’Italia 2022: Demare cala il settebello

Credit: ANSA
Di Simone Gambino
Pubblicato il 12 Mag. 2022 alle 19:23 Aggiornato il 12 Mag. 2022 alle 19:24

Il francese Arnaud Demare (Groupama FDJ) ha vinto la sesta tappa del 105° Giro d’Italia, corsa interamente in terra calabra lungo 194 chilometri privi di difficoltà da Palmi a Scalea. Lo sprinter di Beauvais ha così bissato il successo di ieri a Messina diventando, con sette vittorie, il primatista transalpino nei successi di giornata alla corsa rosa. Alla piazza d’onore, al fotofinish, si è piazzato l’australiano Caleb Ewan (Lotto Soudal) con Mark Cavendish (Quick Step Alpha Vinyl) che ha conquistato la terza moneta. Resta immutata la classifica generale con lo spagnolo Juan Pedro Lopez (Trek Segafredo) in maglia rosa con un vantaggio di 39” sul tedesco Lennard Kamna (Bora Hansgrohe), seguito dall’estone Rein Taaramae (Intermarchè Wanty Gobert), terzo a 58”.

La frazione è vissuta sull’assolo di Diego Rosa (Eolo Kometa), che è rimasto in fuga per ben 141 chilometri. Sfruttando la letargia che ha colpito il gruppo, il corridore albese ha ricordato al mondo il tempo ormai lontano in cui era una delle grandi speranze del ciclismo italiano. Rosa, scoperto da Gianni Savio e poi passato all’Astana di Nibali ed Aru, nel suo biennio nel team kazako era stato capace di conquistare una Milano – Torino, entrare nel quintetto olimpico per Rio e perdere d’un inezia da Esteban Chaves un Giro di Lombardia che avrebbe meritato di vincere. A fine 2016 la scelta di passare alla Sky, ricevendo un lauto ingaggio ma ridimensionando le sue ambizioni personali, ha segnato in modo decisivo la sua carriera. Non si può che sperare che quello di oggi sia solo il primo assaggio d’una rinascita tanto necessaria non solo per lui ma anche per tutto il ciclismo italiano.

Ripreso il fuggitivo ai meno 28 dal traguardo, il gruppo abbandonava la modalità turistica accelerando violentemente. Una lunga preparazione portava alla volata più bella di questo Giro con i tre tenori che finalmente si confrontavano ad armi pari. Cavendish partiva troppo lungo ai 300 metri venendo superato da Ewan ai meno 50 dallo striscione. Al minuscolo velocista dagli occhi a mandorla, tuttavia, la vittoria veniva negata dal prorompente colpo di reni di Demare che lo superava proprio sulla linea, conquistando il successo in in 5h02’33’’ alla soporifera media di 38.076 km/h.

Domani è in programma la settima frazione, una delle più interessanti di questa edizione della corsa rosa. Saranno 4.500 i metri di dislivello nei 196 chilometri da Diamante a Potenza in una tappa che potrebbe fare molto male a chi la dovesse sottovalutare. La presenza del bel tempo semplificherà la vita dei corridori lasciando che sia solo la strada ad emettere il suo verdetto.

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