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Giro d’Italia 2020, l’ultima tappa di quiete

Di Simone Gambino
Pubblicato il 14 Ott. 2020 alle 18:16 Aggiornato il 14 Ott. 2020 alle 18:29

Una Rimini crepuscolare ha accolto il Giro d’Italia per uno degli ultimi traguardi ad uso dei velocisti. Nella terra dei vitelloni il pubblico si è stretto attorno alla corsa rosa ricordando che, Covid o meno, nessun altro evento sportivo italiano può competere con lei a livello di popolarità. Arnaud Demare (Groupama – FDJ) ha centrato il poker vincendo con facilità la 11ma tappa che portava i corridori da Porto Sant’Elpidio nella patria di Sergio Zavoli, percorrendo 182 km prevalentemente lungo la costa adriatica. Nel volatone di gruppo, il campione di Francia ha preceduto Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) ed Alvaro Hodeg (Deceuninck Quick Step). La classifica generale è rimasta immutata con Joao Almeida (Deceuninck Quick Step) in maglia rosa con un vantaggio di 34” su Wilco Kelderman (Team Sunweb) e 43” su Pello Bilbao (Bahrian McLaren).

In realtà, l’unico rischio che Demare ha corso di non vincere la tappa è stato causato dalla fuga di giornata, partita dopo 30 km con cinque corridori: Mattia Bais (Androni – Sidermec), Fabio Mazzucco e Francesco Romano (Bardiani CSF Falzanè), Sander Armée (Lotto-Soudal) e Marco Frapporti (Vini Zabù – KTM). Il quintetto, soprattutto grazie all’indolenza del gruppo, si è trovato con un vantaggio di tre minuti e mezzo a 45 km dall’arrivo. A questo punto è iniziata la rimonta del plotone proprio mentre davanti la selezione naturale erodeva il numero dei fuggitivi.

Ai meno 20 il fiammingo Armée si scrollava di dosso Bais e partiva in solitario. Il suo vantaggio, intorno ai due minuti, calava molto lentamente al punto che, conservando 1’40” a 15 dal traguardo, sembrava che il gigante di Lovanio potesse farcela. L’accelerazione del plotone, a questo punto, era feroce, portando al ricongiungimento nello spazio di nove chilometri. Seguendo un tortuoso sentiero, le squadre dei velocisti si sono poi districate nei viali felliniani fino alla volata dall’esito scontato.

Domani va in scena una tappa potenzialmente fondamentale, ancor di più perché sono previste condizioni meteorologiche avverse. Per celebrare il 50° anniversario della nascita di Marco Pantani, si parte e si arriva a Cesenatico seguendo il percorso della Nove Colli, una delle gran fondo ciclo turistiche più amate dal popolo della bicicletta. I 204 km del percorso, escludendo i primi 20 e gli ultimi 15, non presentano pianura. Un saliscendi continuo del genere si presta ad ogni tipo di agguato nello stile anarchico tanto caro a queste terre. La pioggia, presente già da oggi sul tracciato, renderà tutto ancor più difficile. In tal senso, le discese potrebbero rivelarsi ancor più decisive delle salite. Domani sera ne sapremo sicuramente di più sul nome del vincitore del 103° Giro d’Italia.

Speciale Giro d’Italia 2020: la cronaca di Simone Gambino su TPI

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