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Giro d’Italia, I corridori puntano i piedi: tappa dimezzata (di S. Gambino)

Di Simone Gambino
Pubblicato il 23 Ott. 2020 alle 18:55

Giro d’Italia, I corridori puntano i piedi: tappa dimezzata

Si sarebbe dovuta correre oggi la 19ma tappa del 103° Giro d’Italia, una lunga cavalcata pianeggiante di 253 km da Morbegno ad Asti. In partenza, tuttavia, alcuni corridori, prendendo a pretesto il maltempo, pioggia non troppo pesante con temperatura 13 gradi, hanno puntato i piedi esigendo la riduzione di un chilometraggio da loro ritenuto eccessivo anche alla luce del tardivo raggiungimento degli alberghi da parte dei ciclisti ieri sera dopo l’arrivo ai Laghi di Cancano. Facendo buon viso a cattivo gioco, Mauro Vegni, il direttore del Giro, ha accettato l’accorciamento della frazione che è quindi partita da Abbiategrasso alle 14.30 su una distanza di 120 km.

Viste le premesse, si è assistito ad una tappa corsa solo da 14 corridori ossia gli attaccanti formatisi in partenza: Etienne Van Empel (Vini Zabù Brado KTM), Albert Torres (Movistar), Sander Armée (Lotto Soudal), Alex Dowsett (Israel Start-Up Nation), Giovanni Carboni (Bardiani CSF Faizanè), Nathan Haas, Marco Mathis (Cofidis), Iljo Keisse (Deceuninck-Quick Step), Simon Clarke, Lachlan Morton (EF Pro Cycling), Jacopo Mosca (Trek-Segafredo), Simon Pellaud (Androni Giocattoli Sidermec), Victor Campenaerts (NTT) e Josef Cerny (CCC). La Bora Hansgrohe di Peter Sagan ha tentato per una ventina di chilometri di riprendere i fuggitivi. Una volta che la squadra tedesca ha desistito, il vantaggio del plotone degli attaccanti ha rapidamente raggiunto i 10 minuti.

Ai meno 25, sfruttando un momento di distrazione generale, partiva il ceco Josef Cerny. Restavano ad inseguirlo in cinque: Campenaerts, Armée, Clarke, Mosca e Keisse. Cerny raggiungeva un vantaggio massimo di 40” a 10 km dal traguardo. Gli inseguitori, a questo punto, si organizzavano dimezzando il divario ai meno cinque. Seguiva, a questo punto, un attimo di tatticismo. Proprio, quello che serviva al ceco che si riprendeva d’animo presentandosi con ancora 20” al triangolo rosso dell’ultimo chilometro. Partiva a questo punto Campenaerts ma era troppo tardi. Cerny si aggiudicava la tappa precedendo di 18” il recordman dell’ora con Mosca che vinceva la volata per il terzo posto a 26”. Il gruppo arrivava soporifero a 11’43”

Con una classifica cortissima, solo 15” tra i primi tre in graduatoria, domani va in scena la 20ma tappa nella sua versione rivisitata. Si andrà da Alba fino al Sestriere lungo 190 km, non più sconfinando in territorio francese. Si affronterà per tre volte la salita che porta al traguardo. Il primo passaggio, venendo su da Pinerolo e Pragelato, sarà al km 138. Dopo la discesa su Cesana, si tornerà a transitare a Sestriere, dall’altro versante, al km 164 per poi ripetere nuovamente lo stesso percorso fino all’epilogo.

Logica vorrebbe che domani ad attaccare fossero Teo Geoghegan Hart (Ineos Grenadier), terzo in classifica a 15” dalla maglia rosa Wilco Kelderman (Team Sunweb), e Pello Bilbao (Bahrain – McLaren), quarto ad 1’19”. L’australiano Jai Hindley (Team Sunweb), secondo a 12” dal suo capitano, dovrebbe fungere da stopper. In tale ottica, c’è da aspettarsi che i due granatieri della Ineos Grenadier (in nomen est omen) Filippo Ganna e Rohan Dennis prendano il controllo delle operazioni al termine della prima ascesa, scandendo un passo che porti poi all’attacco di Geoghegan Hart nella terza ed ultima salita. Davanti, con tutta probabilità, sarà andata via una fuga da cui uscirà il vincitore di giornata. Ma questo domani conterà poco.

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