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Chi è Franco Bragagna, il telecronista della Rai per l’atletica a Tokyo 2020

Di Marco Nepi
Pubblicato il 6 Ago. 2021 alle 15:27 Aggiornato il 6 Ago. 2021 alle 15:28

Chi è Franco Bragagna, il telecronista della Rai per l’atletica a Tokyo 2020

Molti telespettatori – non grandi appassionati di atletica – si sono domandati: chi è il telecronista della Rai per l’atletica alle Olimpiadi di Tokyo 2020? Si tratta di Franco Bragagna, la storica voce dell’atletica in Rai. Da più di un decennio il giornalista racconta al pubblico televisivo le gesta degli atleti italiani e internazionali. Le sue telecronache hanno sempre emozionato il pubblico, su tutte anche quella dei 100 metri con l’oro olimpico a Tokyo 2020 di Marcell Jacobs nei 100 metri: “Marcello, che hai combinato!?”, ha gridato il giornalista raggiante. Per non parlare delle sue esultanze per gli atleti azzurri della marcia e tanti altri.

Ma chi è Franco Bragagna? Come detto, è un giornalista Rai. E’ sposato con Gabriella Titton. Dal matrimonio sono nati quattro figli: Davide, Andrea, Carlotta e Camilla. In una vecchia intervista ha sottolineato come abbia conosciuto la sua attuale moglie: “In un villaggio turistico costiero, a Jesolo, nell’84. Suo padre Mario, aveva lì un negozio di genere alimentari con soci, io per 4 mesi feci l’animatore turistico, appena terminata la naja. Dovevo andare in Sardegna, con la Tirrenia, per fare colloqui da giornalista, ma era il tempo in cui i traghetti facevano continuamente sciopero e allora rimasi in Veneto. Avevo fatto l’Isef, a 25 anni potevo insegnare educazione fisica, ma intanto nel villaggio avevo la possibilità di valorizzare il mio tedesco”.

La polemica

Franco Bragagna, nell’estate del 2012, quando Sky si aggiudicò i diritti per trasmettere le Olimpiadi di Londra, fu protagonista di una polemica contro il collega del calcio Fabio Caressa. “Quello che discuto è il caressismo: non puoi chiamare Fabio Caressa a commentare le gare di nuoto – le sue parole in una vecchia intervista a TvBlog – solo perché è famoso, è un insulto all’olimpismo. Per raccontare le competizioni olimpiche c’è bisogno di gente che conosca la materia, non sono ammesse improvvisazioni. Cos’è il caressismo? Non è giornalismo. E’ raccontare una partita in maniera folkloristica, usare la stessa enfasi per il gol che fa vincere l’Italia ai Mondiali e per il gol del sette a uno dell’Inter contro l’ultima squadra di serie A. Quando guardo una partita, a me la voce di un piazzista non interessa”. Parole alle quali Caressa non ha mai replicato.

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