Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » Spettacoli » TV

Travaglio contro Vespa: “Pur di non invitarmi a Porta a Porta mi mandava gli inviati in redazione”

Di Giovanni Macchi
Pubblicato il 29 Nov. 2019 alle 16:40 Aggiornato il 4 Dic. 2019 alle 23:33

Nuovo scontro tra Vespa e Travaglio

Nuovo capitolo del botta e risposta tra Bruno Vespa e Marco Travaglio ai microfoni di Un Giorno da Pecora.

Due giorni fa Il direttore de il Fatto Quotidiano aveva detto di non esser mai stato invitato a Porta a Porta, dichiarazione smentita ieri dal conduttore Rai, secondo il quale Travaglio era stato ospite del suo programma il 4 dicembre 2016.

Nella puntata di Un Giorno da Pecora di oggi, venerdì 28 novembre, Travaglio ha smentito Vespa: “Non sono andato a Porta a Porta. È Vespa che è venuto nella mia redazione, mi ha mandato una telecamera in collegamento, per fare due battute, perché non essendoci altri giornali che si fossero battuti per il no al referendum di Renzi non poteva organizzare un dibattito senza una voce del no. Ma prima dell’esito del referendum parlava solo del si…”, ha dichiarato il conduttore Rai.

Travaglio ha poi aggiunto: “Sia chiaro che a me non dispiace affatto non esser mai entrato in quello studio, ne sono ben felice. Almeno mi toglie dall’impaccio dal trovare delle scuse per non andarci”. “E se Vespa la invitasse?”, chiedono i conduttori. “Non lo farà mai”, risponde il giornalista.

E anche quando gli speaker del programma di Radio 2 gli fanno notare che, secondo Vespa, Travaglio appartiene alla famiglia di Lilli Gruber, riferendosi alla sua presenza costante a Otto e Mezzo, lui risponde. “Non diciamo fesserie: lui è in onda con Porta a Porta quando la Gruber non era neanche nata”, replica il direttore de Il Fatto Quotidiano.

Leggi anche:
Secondo Marco Travaglio il M5S “dovrebbe ricattare Bonaccini” in Emilia-Romagna
Lite tra Vauro e Marco Travaglio per colpa delle differenti vedute su Di Maio e il M5S? Il vignettista ammette: “Con Travaglio non ci sentiamo più”
Leggi l'articolo originale su TPI.it
Exit mobile version