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Terremoto a Rai Sport: ecco i nomi in lizza per la nuova direzione

Di Marco Antonellis
Pubblicato il 28 Set. 2021 alle 19:03 Aggiornato il 28 Set. 2021 alle 19:09

Ascolti televisivi “straordinari” e una Rai veramente “eccezionale”: così si è espresso il presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Giovanni Malagò, durante la celebrazione delle Nazionali di pallavolo campioni d’Europa, ricevute dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale, e in diretta questa mattina su Rai1, a cura del Tg1. Parlando della grande attenzione verso le nostre Nazionali di pallavolo e della popolarità raggiunta, Malagò ha detto: “Lo abbiamo visto anche dagli ascolti televisivi, straordinari. Su questo la Rai è stata veramente eccezionale, che ha messo in condizione di poter far godere nel vero senso della parola a tutto un popolo, l’Italia, questi due meravigliosi successi che inorgogliscono il Comitato olimpico e il nostro Paese”.

Ma se Malagò è contento, c’è chi soffre e non poco dalle parti di Rai Sport: quest’anno Novantesimo minuto sta totalizzando ascolti da “notte fonda”. Basti pensare che domenica ha totalizzato appena il 3,7 % di share quando la media dello scorso anno era sopra al 7%. Insomma, non si tratta di uno zero virgola di differenza. Ma presto, giurano i bene informati, potrebbero esserci grandi novità alla direzione di Rai Sport: in pole position al momento c’è Alessandra de Stefano. Potrebbe essere lei il nuovo direttore. Altra partita fondamentale sarà quella del TG1: anche qui ci sono in lizza molte donne, forse perché le “quote rosa” sono diventate il vero tallone d’Achille della nuova gestione Rai. Quattro i nomi in pista: Maggioni, Sala (molto gradita dal nuovo PD targato Enrico Letta), Paterniti e Busi. Non mancano comunque nemmeno gli uomini, Francesco Giorgino e Antonio Di Bella su tutti. Il via ai cambiamenti arriverà subito dopo il ballottaggio delle amministrative. Resta da capire cosa faranno “Napoleone” e la “British” (così sono stati soprannominati i nuovi vertici Rai) con il piano industriale firmato Salini – Foa – Matassino che prevedeva il trasferimento del potere e del budget dalle reti ai generi e poi cosa faranno con il piano dell’informazione e il tanto atteso sito d’informazione digitale.

Infine, il vertice dovrà decidere sui numerosi conflitti d’interesse in Cda e sui canali inglese e istituzionale. Tutte faccende di non poco conto.

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