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Sanremo 2020, la stoccata di Roberto Benigni a Matteo Salvini

Ospite della terza puntata del Festival, il comico e attore non ha risparmiato qualche battuta nei confronti del leader della Lega

Di Niccolò Di Francesco
Pubblicato il 7 Feb. 2020 alle 09:38 Aggiornato il 7 Feb. 2020 alle 09:49

Sanremo 2020, Roberto Benigni contro Matteo Salvini: “Si vota al citofono”

Ospite della terza puntata di Sanremo 2020, quella dedicata ai duetti, Roberto Benigni ha proposto principalmente un monologo sull’amore, interpretando il Cantico dei cantici, ma non ha risparmiato qualche battuta su Matteo Salvini.

Sanremo 2020: l’inno all’amore di Roberto Benigni che legge il Cantico dei cantici

Arrivato al teatro Ariston accompagnato da una banda musicale, Benigni ha subito scherzato con Amadeus affermando: “Hai raggiunto cifre immense. Ti hanno dato pieni poteri, è il più bel Sanremo che abbia mai visto” con un chiaro riferimento ai “pieni poteri” chiesti da Matteo Salvini agli italiani non molto tempo fa.

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Subito dopo è arrivato l’affondo vero e proprio del comico, che ha tirato in ballo il noto episodio della citofonata di Salvini al quartiere Pilastro di Bologna nel corso della campagna elettorale per le elezioni regionali dell’Emilia-Romagna.

Benigni, infatti, parlando delle sue esperienze passate al Festival e in particolare dell’edizione del 1980 da lui stesso condotta ha ricordato che, in passato, il sistema di voto era diverso rispetto a oggi.

“So che il sistema quest’anno è diverso. C’è la giuria, si può votare per telefono e anche per citofono. Uno arriva qui in via Matteotti, citofona e dice ‘Ci hanno detto che qui c’è gente che canta…’, e così puoi votare”.

 

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