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Nomine Rai, c’è l’accordo: Maggioni al Tg1, Simona Sala al Tg3. Sangiuliano resta al Tg2

Di Marco Antonellis
Pubblicato il 17 Nov. 2021 alle 12:48

È stato letteralmente un “parto” (fino all’ultimo momento hanno rischiato di saltare e molti partiti erano già pronti a chiedere le dimissioni dell’amministratore delegato se non fossero andate in porto) ma alla fine Fuortes ce l’ha fatta. Domani in Cda a Napoli ci saranno le tanto agognate nomine: Monica Maggioni al Tg1, Simona Sala al Tg3 e Gennaro Sangiuliano rimane al Tg2. Al Gr Radio e Radio Uno al posto di Sala proposto l’attuale direttore di Rai News 24 Andrea Vianello, che verrebbe sostituito da Paolo Petrecca.  Alla Tgr confermato Alessandro Casarin, mentre a RaiSport l’indicazione è Alessandra De Stefano al posto di Auro Bulbarelli. Orfeo verso gli “approfondimenti”, mentre Antonio Preziosi dovrebbe approdare a Rai Parlamento.

Ma ancora stamattina c’è stato più di un momento in cui tutto sembrava poter saltare: anche i consiglieri di amministrazione non erano per niente contenti avevano rinunciato alla riunione convocata da Fuortes: il tema era che il CDA non accettava nomine a scatola chiusa.

Anche l’Usigrai si era messo di traverso con due durissimi comunicati uno ieri e uno stamattina dove si chiudevano le porte ad ogni ipotesi di direttore del Tg1 esterno (nei giorni scorsi erano girate autorevolissimo e indiscrezioni riguardanti la Gabanelli, la Gruber e la Varetto di Sky). Durissima la presa di posizione del sindacato interno Rai che boccia in pieno l’operato di palazzo Chigi: “Le ricostruzioni di queste ore sulle nomine Rai descrivono un quadro agghiacciante. Ormai, in maniera neanche troppo velata, le nomine verrebbero decise direttamente a Palazzo Chigi”. “L’era dei tecnici non può giustificare strappi che rappresentano precedenti gravissimi e preoccupanti: prima il CdA a totale controllo governativo e ora addirittura le nomine decise a Palazzo Chigi. Se fossero vere queste voci si starebbe trasformando la Rai da radiotv di Servizio Pubblico a radiotv di Stato”.

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