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Lucia Annunziata lascia la Rai, la confessione ad alcuni amici: “Non resto qui come prigioniero politico”

Di Marco Nepi
Pubblicato il 26 Mag. 2023 alle 07:46 Aggiornato il 26 Mag. 2023 alle 07:48

La lettera di dimissioni è arrivata poche ore dopo le nomine dei nuovi direttori delle testate Rai: “Vi arrivo perché non condivido nulla dell’operato dell’attuale governo, né sui contenuti, né sui metodi. In particolare non condivido le modalità dell’intervento sulla sul servizio pubblico”, ha scritto Lucia Annunciata all’ad Roberto Sergio. Era da tempo che meditava l’addio, con l’arrivo della destra a Palazzo Chigi non si sentiva più libera.

“Io non farò la prigioniera politica”, aveva confidato nei giorni scorsi agli amici, secondo un’indiscrezione di Repubblica, nonostante i nuovi vertici l’avessero confermata alla conduzione di “In mezz’ora”: temeva di fare la foglia di fico dei sovranisti, che avrebbero usato la sua presenza per smentire le accuse di aver monopolizzato e orientato la Rai. “Arrivo a questa scelta – scrive Annunziata – senza nessuna lamentela personale: giudicherete voi, ora che ne avete la responsabilità, il lavoro che ho fatto in questi anni”. La giornalista si allontana quindi di sua volontà alla luce di quando visto succedere a Fabio Fazio, migrato verso altri lidi vista la mai celata avversione di alcuni importanti esponenti della maggioranza verso il suo programma, Che Tempo che Fa, oppure Andrea Vianello, l’ex capo della rete prima trasferito al Gr1 e ora confinato a San Marino.

“Riconoscere questa distanza è da parte mia un atto di serietà nei confronti dell’azienda che vi apprestate a governare. Non ci sono le condizioni per una collaborazione”, taglia corto Annunziata. “E d’altra parte non intendo avviarmi sulla strada di una permanente conflittualità interna sul lavoro”, la previsione di ciò che sarebbe probabilmente accaduto. Perciò, “in attesa di indicazioni su se e come concludere la stagione in corso (sul calendario è fine giugno) vi auguro buon lavoro”. L’ad Sergio, ricevuta la lettera, si è detto “sinceramente dispiaciuto” precisando: “Il primo atto in Cda era stato dare il via libera per la stagione autunnale a poche produzioni, tra le quali In mezz’ora”.

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