Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » Spettacoli » TV

Irama, il toccante monologo dedicato a George Floyd: testo integrale e video

Di Cristina Migliaccio
Pubblicato il 6 Giu. 2020 alle 08:20 Aggiornato il 6 Giu. 2020 alle 08:21

 

Irama, il toccante monologo dedicato a George Floyd commuove tutti | Testo integrale e video

Irama è il vincitore di Amici Speciali, l’edizione realizzata in collaborazione con Tim per raccogliere fondi destinati all’emergenza sanitaria che ha messo in ginocchio l’Italia e non solo. Il talent di Maria De Filippi ha portato in gara tantissimi nomi celebri, ma il testa a testa finale è avvenuto tra Irama e il favoritissimo Michele Bravi. Irama però ha emozionato il pubblico da casa e i presenti in studio con un toccante monologo dedicato a George Floyd, l’uomo soffocato dalla polizia negli Stati Uniti. Partendo dalla frase “I can’t breathe”, diventata simbolo della rivolta e della lotta contro il razzismo, Irama ha voluto dedicare un pensiero, scritto di proprio pugno, e l’ha condiviso con il pubblico di Mediaset.

Irama, il monologo dedicato a George Floyd: testo integrale

Non riesco a respirare, non me ne sono mai accorto, è assurdo respirare non ci pensi mai, non ce ne accorgiamo nemmeno mentre lo facciamo, certo, ora che te l’ho detto ci fai caso, è quasi scomodo pensaci! Non è più così naturale, te lo devi ricordare.

Come quando sei nel letto, con lei, e inizi a fare l’amore, il respiro affannato di due amanti che si stringono l’uno nell’altro come polmoni, certo è automatico, dovessi anche pensare a respirare mentre stai facendo l’amore sarebbe un casino, che figata! Che figata il respiro, in un bosco, anche le piante respirano, o il mare. Quando sei davanti al mare, il respiro del mare…ma che cazzo di polmoni deve avere il mare per respirare così forte.

Ecco il testo integrale del monologo di Irama:

Però lo capisco, anche io, io, io sono un cantante io il respiro lo rubo, in quel momento ne ho più bisogno io di te, anzi tu, tu mi rubi il respiro. Come credi che riesca a prendere quella nota così in alto, senza fiato? No, a te a cosa serve in quel momento, anche tu respiri, ma lo sai perché respiri? Cosa respiri a fare? Perché qualcuno ti ha dato la possibilità di respirare togliendola ad un altro, ma spiegami chi cazzo decide chi deve respirare e chi non deve.

Ma sai per cosa respiri? Lo sai che non basta respirare per essere uomini eh! Io il mio respiro lo spunto in faccia a chi mi dice che non posso respirare, io non sono come te, io non sono un vigliacco, io non nascondo il mio inutile respiro dietro uno stupido telefono. Io non gli schiaccio la testa sull’asfalto a come lo chiamate, come un negro, mentre sua madre lo sta cercando piangendo, mentre urla il suo nome a perdifiato, mentre lui ruba il suo ultimo respiro per dire: “Mamma”

Io non sono un negro come lui, ma respiro come lui, adesso io piango con lui, adesso io sono lui, adesso non uccidermi.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Exit mobile version